Roscosmos, l’Agenzia Spaziale Russa, ha sospeso l’attività del razzo Proton-M per altri tre mesi e mezzo.
A dichiararlo, il vice Primo Ministro russo Dmitry Rogozin, a seguito di una riunione con i dirigenti del settore spaziale russo organizzata da Roscosmos il 20 gennaio.
Nel corso dell’incontro, Ivan Koptev, direttore generale della Voronezh Mechanical Plant, l’azienda produttrice dei motori utilizzati nello stadio superiore dei vettori Proton e Soyuz, ha presentato le sue dimissioni volontariamente a causa delle “scarse performance e bassa qualità dei materiali utilizzati”, secondo una dichiarazione rilasciata dall’Agenzia Spaziale Russa.
La decisione di rimandare il ‘viaggio’ di Proton a metà maggio – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – è stata presa dopo un altro lancio fallimentare avvenuto lo scorso dicembre: il vettore Soyuz che trasportava la navicella cargo Progess – esplosa dopo pochi minuti dal decollo. Il problema era stato causato da un errore del motore di terzo stadio. Tra le altre cause, una probabile svista a livello di assemblaggio.
Proton ha ‘volato’ per l’ultima volta a giugno 2016, nel corso della missione Intelsat 31, con il lancio del satellite per telecomunicazioni EchoStar21. Durante la missione il propulsore del secondo stadio del Proton-M si è spento prima del previsto ma il satellite ha comunque raggiunto l’orbita obiettivo grazie allo stadio superiore Breeze M che ha compensato la minore spinta, rimanendo acceso più a lungo.
Mentre erano in corso i preparativi per il ritorno in volo di Proton, lo scorso 28 dicembre l’International Launch Service ha annunciato che il lancio sarebbe stato posticipato, senza rivelare motivi diversi da quelli legati al problema avvenuto durante la missione di giugno scorso. La data del nuovo volo è stlittata varie volte prima dell’annuncio ufficiale di Rogozin.
Né il vice primo Ministro né le dichiarazioni di Roscosmos hanno chiarito le ragioni per cui i motori sarebbero stati sostituiti. Secondo fonti russe, alcuni lavoratori avrebbero sostituito alcuni pezzi con altri composti da materiale più scadente.
L’inchiesta sul problema dei motori è in corso. “Tutti i resposabili saranno severamente puniti” ha affermato Rogozin.