Terremoto: ad Amatrice ed Accumoli -10, la neve dà una piccola tregua

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La neve dà una piccola tregua alle zone colpite dal Terremoto del 24 agosto, interessate da una perturbazione artica che ha portato neve, gelo e temperature polari. Da questa mattina un forte vento gelido si abbatte sulle macerie di Amatrice e Accumoli, dove nelle ultime ore le temperature hanno toccato i -10 gradi sotto lo zero. I disagi alla viabilità risultano contenuti, sia consolare che interna: l’Anas presidia il tratto della via Salaria, con uomini e mezzi impegnati senza sosta, mentre i colleghi dell’Astral, l’agenzia regionale che sovrintende alla viabilità interna, è impegnata senza sosta nel ripristino della viabilità locale.

Tutte percorribili le vie d’accesso ad Amatrice, come riporta l’ultimo bollettino emanato proprio dall’Astral in mattinata, sia la comunale “Romanella” che la provinciale Saletta-Retrosi, dove vige l’obbligo di circolazione con pneumatici invernali o catene da neve. Si raccomanda di guidare con prudenza e di ridurre al massimo gli spostamenti da e verso Amatrice e le sue frazioni. Lo ribadisce anche il sindaco del paese-simbolo del Terremoto del 24 agosto, Sergio Pirozzi, che ha consigliato ai suoi concittadini di spostarsi solo se strettamente necessario: “Fino a sabato sera – ha spiegato il primo cittadino nel consueto bollettino quotidiano su Tele Radio Amatricesono previsti ulteriori abbassamenti delle temperature, per cui la raccomandazione e’ quella di prestare la massima attenzione durante gli spostamenti”.

Prosegue senza sosta anche l’attività dei vigili del fuoco, che continuano a monitorare il territorio intervenendo sul borgo e nelle frazioni, con verifiche di agibilità su immobili pubblici e privati. La riduzione della temperatura non ha creato particolari problemi alla vita quotidiana di quanti sono rimasti nel luoghi del Terremoto. “Qui siamo abituati”, scherza un abitante di Santa Giusta, frazione di Amatrice. In effetti, ad oggi, non si segnalano particolari criticità sull’emergenza abitativa, anche perché la maggioranza della popolazione, sia ad Amatrice che ad Accumoli, è già alloggiata in sistemazioni provvisorie lontane dalle tende.

Diverso il discorso per gli allevatori e gli agricoltori, per i quali la situazione è tutt’altro che tranquilla: all’appello lanciato ieri da Coldiretti, affinché si intervenga in tempi rapidissimi al fine di trovare un riparo non solo agli animali, ma anche alle stesse attività già duramente provate dai terremoto, segue il duro attacco del sindaco Pirozzi alle istituzioni, in particolare a quella della Regione Lazio, “titolare” degli interventi in agricoltura: “La mia mente e il mio cuore vanno al mondo degli allevatori – tuona Pirozzi via radio – purtroppo si e’ verificato quello che avevo sospettato, e che in tempi non sospetti avevo ipotizzato, e cioe’ che se in tempo di emergenza, e il Terremoto e’ un’emergenza, si continua a percorrere la strada di procedure pseudo-ordinate succede quello che sta succedendo ora, che a mesi di distanza il problema e’ ancora piu’ che presente, con le stalle e le case a tempo per gli allevatori garantite per Natale e presenti solo per meta'”. “Bisogna fare una differenziazione tra tempo di guerra e tempo di pace – ammonisce Pirozzi – e la situazione che sta vivendo Amatrice e’ una situazione di guerra. Perche’, per gestire meglio l’emergenza, non si e’ costituita una task force composta da un membro dei legislatori affiancato da un generale della finanza, un generale dei carabinieri, un magistrato e un componente dell’Anac, incaricati di scegliere le ditte migliori e avviare le procedure per dare risposte in tempi immediati ai cittadini. Purtroppo questo – prosegue il sindaco di Amatrice – e’ il Paese dove tutti hanno paura di fare tutto, e le risposte non arrivano mai”.

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