Nuovo terremoto, anzi nuovi terremoti. Il campanile di Sant’Agostino è completamente crollato. Nella Amatrice già quasi rasa al suolo dal terremoto di agosto, il crollo dell’antica torre, sembra destinato a rimanere il simbolo dell’Italia centrale nuovamente ferita dal terremoto, stretta dalla morsa del gelo, sepolta da montagne di neve. “Proprio sul campanile era gia’ stato programmato l’intervento per il consolidamento, eravamo pronti a cominciare il 23 gennaio”, allarga le braccia il segretario generale del ministero della cultura Antonia Pasqua Recchia. Come per le persone e le case, anche la situazione del patrimonio artistico, spiega l’alto funzionario, si è irrimediabilmente aggravata con le nuove scosse. Anche se molte verifiche non si sono ancora potute fare “in Abruzzo per esempio e’ stato impossibile arrivare, troppa neve, strade chiuse, anche i carabinieri hanno avuto difficolta'”.
E’ oggi Impossibile, secondo il segretario generale, raggiungere Amatrice. “Ci abbiamo provato, alla fine siamo stati costretti a fermarci a Rieti, dove c’e’ stata una riunione con la Protezione civile”, spiega. Le prime verifiche, spiega all’ANSA Recchia, hanno dimostrato che “dobbiamo fare fronte ad un aggravamento generalizzato con crolli specifici”. Al momento è stato impossibile raggiungere l’Abruzzo a causa della neve, pertanto il focus riguarda il Lazio e la zona di Amatrice. Il dramma principale è prorpio il crollo della torre di Sant’Agostino nel centro della città. La torre “era stata irrimediabilmente danneggiata dai terremoti precedenti– sottolinea Recchia- sarebbe stato necessario smontarla, recuperare tutte le pietre per poi procedere al consolidamento”, ora comunque il lavoro da fare sarà ancora più complesso.
Strade permettendo però i restauri non si fermeranno. Si proseguirà con il progetto per la messa in sicurezza della facciata e di quello che resta della chiesa di Sant’Agostino, “un lavoro molto complesso, con molti problemi strutturali da risolvere”. Non solo: Per la chiesa di San Francesco, altra meraviglia del centro di Amatrice, “rimane la programmazione fatta: se le strade saranno percorribili, noi da lunedi’ cominceremo il cantiere a san Francesco, un cantiere complicato con problemi di sicurezza perche’ c’e’ una parete pencolante”. Contemporaneamente, aggiunge, “e’ stato programmato un intervento per la Torre del Museo Civico di Amatrice, che andra’ smontata numerata e consolidarla”. Tutti questi interventi sono stati confermati nella riunione di oggi a Rieti. “Sul resto del patrimonio siamo stati costretti a sospendere verifiche, non c’e’ la sicurezza. Abbiamo dovuto ritirare le 15 squadre che erano impegnate nelle quattro regioni. I tecnici non possono restare all’interno di monumenti con il rischio che crollino”.
Interrotta, a causa del terremoto, la gestione macerie, ovvero la complicata operazione che si fa per cercare di recuperare dalle macerie tutto quello che puo’ essere recuperato. Da domani ci si rimbocchera’ le maniche per riprogrammare tutti gli interventi. “Noi siamo operativi al cento per cento su tutte le linee che sono praticabili”, ribadisce. Il programma e’ confermato, “se riusciamo ad arrivare con i mezzi, il resto a stretto giro”. Fortunatamente la maggior parte dei beni mobili sono stati recuperati. “A Montereale, l’epicentro di oggi, tele, arredi e oggetti d’arte erano stati messi in salvo per tempo. Ad Amatrice pure, in questi mesi abbiamo messo in salvo quasi novemila opere d’arte. Per il patrimonio di edifici c’e’ bisogno invece di una complessita’ di approccio che purtroppo richiede del tempo. Domani -conclude- avremo una visione piu’ precisa. E la settimana prossima, se non ci saranno nuove scosse, si riprenderanno le verifiche ad ampio raggio”.