“Fate presto o non rimarra’ piu’ nulla in piedi“: queste le parole del sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, ripetute piu’ volte nelle ultime settimane. La terra non ha mai smesso di tremare da dal 24 agosto 2016 e con ogni forte sisma Amatrice ha perso un pezzo della sua storia. Nella zona rossa sono rimasti miracolosamente in piedi, ma gravemente lesionati, pochi simboli: la Basilica di San Francesco, edificata tra la fine del XIV e gli inizi del XV secolo, la chiesa di Sant’Agostino, eretta dai monaci Agostiniani nel 1428, e la torre civica di Corso Umberto I, risalente al XIII secolo.
Ieri mattina l’ultimo crollo: una scossa magnitudo 3.8 ha provocato il collasso della parete destra della chiesa di Sant’Agostino.
E’ una corsa contro il tempo quella per salvare ciò che rimane ancora di Amatrice: al lavoro e onnipresenti i Vigili del Fuoco, come anche il Dipartimento della Protezione civile e i tecnici del Ministero dei beni e delle attivita’ culturali e del turismo (Mibact).