“Ci servono tecnici per i sopralluoghi negli edifici colpiti dal sisma”. E’ l’appello lanciato dal governatore delle Marche Luca Ceriscioli che questa mattina ha partecipato alla riunione del consiglio direttivo dell’Anci regionale allargata ai sindaci componenti della commissione Sisma. Dalla riunione e’ partita una sorta di chiamata alle armi di tutti i tecnici: ingegneri, architetti e geometri della regione. “Dal 30 gennaio parte il sistema regionale di gestione nella compilazione delle scheda Fast per l’agibilita’ degli edifici che non sara’ piu’ in carico al Dicomac quindi alla Protezione civile. – ha detto Ceriscioli- Chiedo all’Anci Marche di farsi portavoce di un progetto ambizioso nel quale tutti i tecnici che hanno davvero a cuore il presente ed il futuro del proprio territorio e della propria citta’ potranno dare un contributo concreto”.
Tutti i tecnici che si offriranno di effettuare sopralluoghi e compilare le schede, presso il proprio Comune, si metteranno da lunedì a disposizione dell’Ordine professionale di appartenenza. Verranno poi organizzati in squadre che opereranno immediatamente. “Non c’e’ tempo da perdere, – ha continuato Ceriscioli- ecco perché la mobilitazione ed il passaparola sono fondamentali”. Sul tavolo anche altre questioni pratiche, come quella relativa alla costruzione delle nuove scuole, l’acquisto del patrimonio edilizio invenduto da destinare a chi attende una sistemazione, i benefici di finanza pubblica da estendere a tutto il 2017, il ripristino delle sedi stradali danneggiate dalla neve e dal passaggio dei mezzi pesanti e il tema delle stalle provvisorie per il comparto dell’allevamento.
Il presidente regionale dell’associazione Comuni Maurizio Mangialardi ha chiesto a Ceriscioli di sollecitare il Governo affinché nella ricostruzione venga riconosciuto un ruolo centrale ai sindaci. “L’accentramento dei poteri non fa altro che rallentare il percorso.– ha spiegato Mangialardi- Infine una considerazione: spiace constatare che il dramma vissuto dalle Marche in questi mesi sia passato in secondo piano. Prima il terremoto del 24 agosto definito il terremoto di Amatrice, poi quello del 30 ottobre come quello di Norcia, ora l’emergenza neve ascritta all’Abruzzo. Ma purtroppo sono proprio le Marche ed i marchigiani a pagare il prezzo più alto”.