Terremoto, Confcommercio: ad Amatrice e Accumoli danni per 14 miliardi

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“Gli eventi sismici che hanno messo in ginocchio le popolazioni e le imprese delle regioni centrali, che oggi si trovano anche a fronteggiare avverse condizioni climatiche, stanno determinando un sempre più diffuso disagio sociale che va affrontato con decisione e tempestività adottando misure immediate e straordinarie”. E’ quanto si legge in una nota di Confcommercio che ha fatto il punto della situazione attraverso alcune associazioni territoriali delle zone colpite dal sisma. In Abruzzo, sottolinea Confcommercio, “negli ultimi 2 anni, hanno chiuso circa 5.000 attività solo nel commercio causando preoccupanti cali di occupazione anche nell’indotto dei servizi e senza beneficiare di alcun ammortizzatore sociale a differenza di altri settori produttivi”. Per questo Confcommercio Abruzzo “si è attivata nei confronti del Governo e delle istituzioni regionali chiedendo la sospensione, almeno per 12 mesi, dei pagamenti relativi alle imposte ed ai tributi nazionali e locali e delle rate di mutuo”. Nel reatino, rileva Confcommercio, “sono andate distrutte complessivamente circa 550 attività commerciali e solo nelle zone di Amatrice ed Accumoli i danni a scorte ed attrezzature delle imprese ammontano a 14 miliardi di euro”. Per sostenere l’economia del territorio in questa delicata fase, la Confcommercio di Rieti ha promosso un protocollo di intesa con il Microcredito per consentire l’erogazione di finanziamenti a tassi particolari alle imprese danneggiate, con l’obiettivo di estendere il Protocollo anche agli altri Comuni del cratere. Tra le altre misure richieste, inoltre, l’istituzione di zone tax free, la sospensione del pagamento dell’Iva e l’abbattimento del 50% della tassa sui rifiuti. In Umbria la proposta di Confcommercio di chiedere il riconoscimento del danno indiretto a tutte le imprese del cratere è stata fatta propria dalla Regione che ha presentato la richiesta al Governo. Al di là degli ingenti danni alle imprese colpite dal sisma a Norcia e nei comuni della Valnerina (oltre 200 imprese chiuse), tutte le imprese dell’Umbria stanno pagando un prezzo salatissimo per i danni indiretti al turismo. Per questo Confcommercio Umbria chiede anche la creazione di una no tax area per le zone più colpite dal terremoto, almeno per i prossimi tre anni, il taglio del 50% su imposte, tasse, tributi e contributi – sia nazionali che regionali e comunali – per le imprese del commercio e del turismo, almeno fino al 31 dicembre prossimo, assieme ad altre misure speciali: sospensione dei pagamenti e dei mutui, cassa integrazione in deroga per tutti, compresi gli stessi imprenditori e i collaboratori familiari.

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