Terremoto, Pirozzi a MeteoWeb: “hanno distrutto la protezione civile per motivi politici, adesso siamo pronti a scendere in piazza”

MeteoWeb

I primi 25 moduli abitativi sono arrivati ad Amatrice e sono stati assegnati per estrazione, “ora se ne stanno montando altri 35 e ne servono 512: abbiamo 69 frazioni, 174 kmq di territorio e non volevamo sradicare nessuno dai loro borghi. Inoltre, attualmente, il fabbisogno è aumentato con le nuove scosse“. Così il primo cittadino Sergio Pirozzi, ai microfoni di MeteoWeb, fa il punto della situazione in merito a quanto sta accadendo nel comune laziale, in provincia di Rieti, duramente colpito dal terremoto, e nei giorni scorsi anche da abbondanti nevicate.

E’ trafelato, il sindaco, indaffarato, ma trova comunque il tempo di parlare della “sua” Amatrice, per far sapere al mondo che cosa sta succedendo. Innanzitutto per far capire che il metodo del sorteggio è stata una scelta forzata. Come sempre in questi casi ci sono state diverse polemiche e qualcuno ne ha parlato addirittura paragonandolo a una vincita al Lotto, ma dietro a questa scelta ci sono delle ragioni ben precise e ponderate: “Il sorteggio è stata una soluzione obbligata – chiosa Pirozzi visto il numero esiguo di moduli arrivati rispetto alle necessità. Ma dobbiamo pazientare. In ogni caso abbiamo dato priorità a chi ha in famiglia invalidi al 100%, e poi agli anziani e a chi ha un’invalidità superiore al 75%“. Il senso di responsabilità dimostrato dalla comunità di Amatrice è stato sorprendente e intriso di un forte dovere e senso civico: “Su 220 unità familiari che avevano diritto, ne hanno fatto richiesta solo in 32 – spiega orgoglioso il primo cittadino – tutti, nonostante le difficoltà, si sono messi una mano sulla coscienza e hanno presentato domanda solo se ne avevano estrema necessità“.

LaPresse/Settonce Roberto
LaPresse/Settonce Roberto

Pirozzi, ormai da settimane, chiede a gran voce di bypassare la burocrazia per correre ai ripari e aiutare più concretamente le popolazioni messe in ginocchio dal terremoto. “Serve un team di esperti per le emergenze – spiega il sindaco sulla propria pagina Facebook – In tempo di guerra servono procedure di guerra: se entro sette giorni non si trovano soluzioni confacenti scenderemo in piazza“.

Si tratta di mettere in atto la ‘teoria del campo’ (ovvero una teoria psicologica secondo la quale la percezione dell’ambiente circostante varia in base all’individuo, allo stato d’animo e alla situazione in quel determinato momento, ndr.): solo chi vive il campo sa quello che c’è dentro“, ci spiega Pirozzi, che continua: “è necessario prendere decisioni forti per accelerare il processo di ricostruzione. Il depotenziamento della Protezione Civile” è la punta dell’iceberg, perché, tornando alla ‘teoria del campo’, “un conto è stare in una casa con divani in pelle, con tutti gli agi e prendere decisioni e un conto è essere presente nel fango, nelle macerie e nella disperazione. Ciò che è stato fatto alla Protezione Civile è stato solo un attacco politico che non ha tenuto conto di tutto questo”: ora chi ha potere decisionale si reca per qualche tempo in questi territori e poi torna a casa, “dunque non potrà mai avere una concezione concreta di ciò che accade, ma piuttosto filosofica”.

LaPresse/Mario Sabatini
LaPresse/Mario Sabatini

Il primo cittadino di Amatrice è determinato: “sono necessarie procedure d’urgenza. Ad esempio se fai un sopralluogo e ti rendi conto che una struttura è da abbattere, non puoi farlo se non hai la liberatoria del proprietario, ma io mi chiedo: in questi casi prevale l’interesse della collettività o quello del singolo cittadino? L’ideale sarebbe che, appurata la necessità, questa diventi indiscutibile, anche per i proprietari“.

pirozziIn merito alla questione della vignetta ‘satirica’ di Charlie Hebdo sulle vittime della valanga che ha seppellito l’hotel Rigopiano, Pirozzi precisa: “Lo avevano fatto anche con Amatrice, e io ebbi una reazione forse sbagliata, ma questa volta ho proposto agli italiani di produrre altre vignette in risposta a quelle di Charlie Hebdo e devo dire che ha funzionato: ne sono arrivate centinaia e tutte ironiche, intelligenti e mai offensive“. Un super-sindaco, dunque, un sindaco “del fare” e “dell’agire” che davvero possiamo considerare un eroe dei nostri tempi e che ha fatto di necessità virtù, facendo conoscere a tutti la sua comunità, che nelle avversità non si è arresa di fronte a nulla, nonostante le enormi perdite e i danni ingenti. Amatrice non si arrende, anche se come aveva detto Pirozzi qualche giorno fa: “Dopo il terremoto e la neve aspettiamo solo le cavallette“.

 

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