Un terremoto di magnitudo 4.0 è stato registrato ieri sera in Polonia, nella regione della Bassa Slesia, a 8 km da Gr?bocice. Il sisma, secondo quanto riporta l’EMSC, ha avuto ipocentro a 10 km di profondità e l’intensità ha raggiunto il IV grado MCS, quindi avvertito distintamente dalla popolazione locale.
L’area era stata colpita a fine novembre da un altro terremoto di media magnitudo, che aveva causato un crollo in una miniera: otto minatori erano morti nel crollo.
La Polonia non è un’area altamente sismica, si tratta infatti di un’area dove i terremoti sono più rari rispetto al Sud Europa. E’ un’area con bassa sismicità, quindi con terremoti poco frequenti e di magnitudo medio-basse. Del resto la Polonia si trova lontano dai grandi margini tettonici e dalle aree di orogenesi. Lo si vede bene osservando la mappa con la sismicità delle ultime due settimane in Europa, dove le aree calde saltano subito agli occhi: Italia, Grecia, Balcani, Turchia.
Tuttavia l’area meridionale della Polonia e quella occidentale al confine con la Germania, sono da sempre soggette ad una moderata sismicità. Se si studia la sismicità dell’area si può vedere come negli ultimi anni l’area di G?ogów, colpita dal sisma di fine novembre 2016, sia stata interessata da numerosi eventi sismici, fino a magnitudo 5.0. In geologia questi terremoti vengono definiti “intraplacca”, perché avvengono lontano da margini tettonici attivi. Sebbene i terremoti intraplacca siano rari e in genere meno potenti, possono causare talvolta danni e presentare un rischio per la popolazione. In Europa un’altra zona soggetta a sismicità intraplacca si trova in Germania, lungo il graben del Reno.