Terremoto: salvo il materiale archivistico e bibliografico di Umbria e Marche

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Tutto il materiale archivistico e bibliografico è stato salvato e non ci sono perdite, tranne qualche preoccupazione solo ad Arquata del Tronto, e una volta ripristinate le condizioni ideali sara’ restituito ai legittimi proprietari: questo il quadro tracciato oggi a Perugia dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria e delle Marche dopo i primi interventi a salvaguardia del patrimonio umbro e marchigiano danneggiato dai recenti eventi sismici. Dopo il Terremoto del 24 agosto e le scosse successive in Umbria e nelle Marche ora inizia “un’avventura molto lunga”, come l’ha definita il soprintendente Mario Squadroni durante un incontro con i giornalisti. Appena il bel tempo lo consentira’, finita quindi ormai la fase di messa in sicurezza, “inizieremo il trasferimento – ha detto Squadroni nella sede della Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria e delle Marche – di questo enorme patrimonio che ha bisogno di grandi spazi, idonei, e di sicurezza”.

E tutto l’interesse della Soprintendenza “e’ quello di restituire poi successivamente questo patrimonio”. “Anche se certamente – ha aggiunto – non dipende solo da noi visto che i luoghi scelti dagli amministratori dovranno essere adatti a conservare questi documenti che non vanno abbandonati in magazzini anonimi”. Il primo ad essere trasferito sara’ l’archivio storico comunale di Preci. In Umbria, ha fatto sapere Squadroni, non c’e’ piu’ spazio negli archivi di Stato e quindi l’edificio individuato per ospitare anche materiale archivistico e bibliografico e’ il centro di raccolta dei beni culturali gestito da Regione e Ministero a Santo Chiodo di Spoleto con i suoi 5mila metri quadrati. Stesso criterio sara’ utilizzato anche per le Marche: del materiale, compresi anche i manoscritti leopardiani salvati, sara’ depositato negli archivi di Stato di Ancona. In Umbria non c’e’ nessuna biblioteca statale che ha subito danni, mentre nelle Marche l’unica e’ quella di Macerata con tutto il materiale di una intera ala che e’ stato messo in sicurezza e che sara’ portato in una caserma di Fano utilizzata come deposito. Un lavoro di trasferimento che per Squadroni sara’ “immenso” e non solo per gli archivi in pericolo.

“Abbiamo censito migliaia di archivi e lasciato in loco quelli che non corrono pericolo – ha detto il soprintendente – ma comunque quando dovranno essere restaurati anche questi contenitori altro materiale e altri documenti dovranno essere trasferiti”. La conferenza stampa, secondo quanto ribadito da Squadroni, e’ stata indetta, oltre che per far conoscere l’attivita’ della Soprintendenza, “anche e soprattutto per tranquillizzare le popolazioni, che non vogliono perdere la loro memoria storica, e gli studiosi che come sta accadendo a Norcia si stanno raggruppando in comitati per difendere gli archivi perche’ pensano che la documentazione una volta portata via non fara’ piu’ rientro in citta'”. Il soprintendente ha ricordato gli interventi eseguiti a Norcia per salvare l’archivio di deposito del Comune e il fondo antico della biblioteca, con quasi 2mila metri lineari di scaffalature ricche anche di pergamene antichissime, archivi “segreti” conservati in scatole di legno, materiali iconografici, pezzi unici al mondo. Nelle Marche, invece, sono stati recuperati documenti negli archivi di Visso e Ussita. “Per le Marche l’attivita’ e’ stata piu’ complessa con 87 comuni danneggiati e quindi da controllare, contro i 15 dell’Umbria”, ha commentato Squadroni. Squadroni ha tuttavia mostrato preoccupazione per la situazione di Arquata del Tronto: “Non sappiamo se riusciremo a recuperare l’archivio di deposito del Comune, mentre speriamo di salvare l’archivio storico con carte anche del 1.200”.

Per l’attivita’ di recupero Squadroni ha poi ringraziato i funzionari della Soprintendenza ma anche tutti quelli che hanno supportato l’attivita’ di recupero, “perche’ non facciamo tutto da soli” ha spiegato il soprintendente: dal Nucleo tutela del patrimonio dei carabinieri “che assicurano la guardia armata per il trasferimento” alla Protezione civile, dall’Esercito ai Vigili del fuoco “che ci dicono dove dobbiamo andare e come comportarci”. Squadroni ha anche annunciato un convegno in programma il prossimo 3 marzo per far conoscere l’attivita’ della Soprintendenza e per rendere noti, nel dettaglio, tutti gli interventi messi in atto dopo il Terremoto.

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