“La protezione civile non ha imparato niente, nè con il Terremoto dell’Aquila del 2009 nè con quello dello scorso agosto ad Amatrice, perché sono mesi che sentiamo scosse tutti i giorni e non hanno allestito nulla, nemmeno le tende. Nessun pianop di emergenza“. A raccontarlo, tra le lacrime, è Ludovica, studentessa 28enne della Sapienza, che vive a Cagnano – uno dei comuni più vicini all’epicentro delle forte scosse di Terremoto che si sono verificate oggi – a una quindicina di chilometri dall’Aquila e a 30 da Amatrice. Dopo le prime scosse di questa mattina si è rifugiata, insieme alla mamma e alla nonna anziana, nel container acquistato da suo padre nel 2009 “Non so come faremo ora – dice – perché a casa non possiamo rientrare, ma siamo senza niente, senza acqua e senza cibo. Cosa facciamo?“. Le linee telefoniche sono interrotte, è quasi impossibile fare chiamate o riceverne e le strade del piccolo comune sono piene di neve. “Finora – racconta ancora Ludovica – non abbiamo visto nessuno qui, nè protezione civile, nè forze dell’ordine e non sappiamo davvero cosa fare. Da Natale le scosse si sono fatte più frequenti e forti e noi ci aspettavamo un altro Terremoto. Eppure nessuno ha fatto niente“.
Terremoto, testimone: “forti scosse da Natale ma nessun piano di emergenza”
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