La “continuità della ricerca oncologica è in pericolo”. Lo afferma “con preoccupazione” Niccolò Contucci, direttore generale dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc). L’Italia, spiega, “è l’unico Paese europeo a non avere recepito correttamente la Direttiva 2010/63 sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici, introducendo divieti che inaspriscono quelli già molto rigorosi previsti dalla normativa europea. Il Decreto milleproroghe, in corso di ratifica in Parlamento in questi giorni, prevede di prorogare per un solo anno la moratoria che ha sospeso l’entrata in vigore di alcune di queste limitazioni”. Un solo anno che per gli scienziati non è sufficiente. “La sperimentazione animale è purtroppo ancora necessaria e le restrizioni introdotte dal Parlamento nel 2013 potrebbero danneggiare gravemente la conduzione della ricerca sul cancro – sottolinea Contucci – Non adeguarsi alla Direttiva europea mette a repentaglio la nostra competitività rispetto agli altri Paesi e mina l’impegno di Airc nel contrastare la ‘fuga di cervelli’, con la conseguente, enorme perdita intellettuale ed economica per il nostro Paese”. Non solo. La Commissione Europea ha aperto lo scorso aprile una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia e “potremmo presto trovarci a pagare una multa salatissima, se non uniformeremo la nostra legge nazionale alla Direttiva europea. Sarebbe paradossale spendere milioni di euro per impedire la ricerca scientifica, anziché per finanziarla”, denuncia. “Chiediamo quindi al Parlamento di prorogare la moratoria per almeno 5 anni e, successivamente, di modificare la legge affinché la Direttiva sia recepita correttamente, come avvenuto negli altri 27 Paesi europei. Ne va del futuro della ricerca scientifica italiana, una grande ricchezza considerata e apprezzata in tutto il mondo”, conclude.
Tumori, allarme AIRC: la ricerca in pericolo per il divieto di sperimentazione animale
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