Valanga Rigopiano, i soccorritori: “Abbiamo scavato a mano per aprire la strada alle ruspe”

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I soccorritori che sono sul posto dove sorgeva l’Hotel Rigopiano, travolto da una slavina, hanno scavato a mano tra la neve e le macerie per poter consentire il lavoro delle ruspe. “Abbiamo lavorato in condizioni ambientali difficili – ha raccontato Matteo Gasparini, responsabile del contingente del Cnsas Piemonte – a causa della pioggia frammista a neve che continua a scendere in zona. Scavare a mano nella neve è un’impresa faticosissima poiché con le pale si urtano continuamente tronchi e calcinacci, ma è l’unico modo per consentire alle benne di raggiungere le pareti dell’albergo. Da oggi, il lavoro congiunto di uomini e mezzi consentirà di aprire varchi più ampi e profondi nella struttura”.

Negli ultimi due giorni il contingente di 24 operatori del Cnsas del Piemonte è stato infatti dislocato sul campo di operazione della valanga sia di giorno sia di notte per consentire l’arrivo dei mezzi meccanici. Il lavoro – ha spiegato il Cnsas piemontese – è consistito nel sondaggio e scavo a mano della neve per bonificare i percorsi di accesso ai muri perimetrali dove le ruspe hanno potuto iniziare a operare. I 24 operatori del Cnsas, Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, del Piemonte impegnati nelle operazioni di soccorso all’Hotel Rigopiano stanno concludendo il proprio turno e stanno passando le consegne a 20 nuovi tecnici piemontesi partiti da Torino questa mattina e arrivati al centro di coordinamento allestito dalla Protezione civile a Penne. Intanto dei 20 nuovi tecnici piemontesi arrivati in loco, un gruppo sarà operativo già in serata, mentre l’altro entrerà in azione domani mattina. Provengono dalle Delegazioni Biella, Canavesana, Mondovì, Valle di Susa e Valsangone, Valli di Lanzo, Valli Pinerolesi, Valsesia e primo Gruppo speleologico. Resteranno in Abruzzo altri due giorni e verranno sostituiti da un nuovo contingente, il quarto, che partirà da Torino la mattina di mercoledì 25 gennaio.

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