Era il 15 febbraio 2013 quando un meteoroide di circa 15 metri di diametro entrava nell’atmosfera frantumandosi parzialmente alcune decine di km al di sopra della città di Chelyabinsk, in Russia.
L’impatto con l’atmosfera produsse una forte esplosione (l’entità venne stimata in 27 volte quella della bomba nucleare che distrusse Nagasaki) la cui onda d’urto si sentì in un’area vastissima. I vetri delle finestre di moltissimi edifici andarono in frantumi. Alcuni frammenti anche di dimensioni importanti raggiunsero il suolo. Centinaia furono i feriti, per fortuna lievi, per l’esplosione di vetri. cI fu anche il crollo del tetto di un grosso capannone.
L’evento ebbe un’enorme ripercussione mediatica per la gran quantità di video e testimonianze dell’evento. In molti video si vede una grossa palla di fuoco solcare lentamente il cielo, rischiarando fortemente il paesaggio. In altri si vede la scia lasciata dai frammenti e in altri ancora si sente il boato fortissimo dell’esplosione.
Il meteoroide di Chelyabinsk, denominato dall’Accademia Russa delle Scienze KEF-2013, aveva un diametro di circa 15 metri al momento della sua entrata in atmosfera, e un peso di 10.000 tonnellate. Dopo l’impatto con l’atmosfera si è frantumato (una parte consistente in realtà si è vaporizzata per via dell’ablazione atmosferica), e a terra sono giunti solo frammenti più piccoli, come quello recuperato dal fondo del lago Chebarkul, del peso di circa 570 kg.