In Cina e India ogni anno si registra la metà dei morti per Smog del mondo, circa 2,2 milioni di persone egualmente distribuite tra i due paesi. Lo afferma il rapporto ‘State of Global air’ pubblicato dall’Health Effects Institute statunitense insieme all’Institute for Healt Metrics Evaluation, secondo cui il 92% della popolazione mondiale vive in aree con un tasso di Smog notevolmente superiore a quello massimo raccomandato. Il rapporto raccoglie i dati mondiali relativi al 2015, l’anno in cui l’inquinamento atmosferico è stata la quinta causa di morte al mondo con 4,2 milioni di vittime. Il dato cinese si sta stabilizzando, avvertono gli esperti, mentre in India la cifra risulta in continua ascesa, con un aumento del 50% dal 1990.
“Quella che sta avvenendo in India è una tempesta perfetta’, – sottolinea Michael Brauer della University of British Columbia, uno degli autori, al New York Times – con una confluenza di industrializzazione rapida, crescita della popolazione e invecchiamento di fasce sempre piu’ ampie, che diventano piu’ sensibili agli effetti dell’inquinamento”. Per l’Europa gli esperti, che hanno raccolto i risultati in un sito interattivo dove è possibile verificare ogni singolo paese, segnalano un miglioramento complessivo, mentre in Italia l’esposizione media e’ in ascesa dal 2010, pur rimanendo circa metà della media mondiale con 20 microgrammi per metro cubo di polveri ultrasottili.