E’ uno dei satelliti naturali della grande famiglia del ‘gigante ad anelli’, il quarto per dimensioni, ed è salito agli onori della cronaca per un nuovo scatto ‘artistico’ di Cassini, la sonda NASA–ESA–ASI che ha dato un contributo fondamentale nello studio di Saturno e del suo articolato sistema di anelli e lune.
Si tratta di Dione, satellite che, battezzato con il nome di una ninfa secondo la mitologia greca, ha mostrato all’instancabile ‘fotografo spaziale’ il suo volto costellato di crateri, alcuni dei quali sono attorniati da strutture radiali che si dipartono dall’area centrale.
Nella nuova immagine, realizzata da Cassini lo scorso 26 novembre ad una distanza di circa 560mila chilometri da Dione, è in primo piano Creusa, cratere da impatto circondato da ‘raggi’ che spiccano luminosi sulla superficie della luna.
L’origine di queste strutture radiali, secondo gli studiosi, è connessa alla violenza dell’impatto che ha formato la cavità: in pratica, i ‘raggi’ di Creusa, gli ejecta, sono stati costituiti da materiale spazzato via dalla collisione all’origine del cratere.
La distribuzione di questi materiali sulla superficie di una luna – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – è ritenuta di grande interesse da parte della comunità scientifica, in quanto la loro stratificazione può fornire utili indizi per determinare la cronologia degli eventi geologici che hanno plasmato il volto del corpo celeste.
Il nuovo ritratto di Dione, che vede inquadrato il versante rivolto verso Saturno, è stato realizzato con il Sole direttamente ‘alle spalle’ di Cassini. Lo scatto è stato effettuato dallo strumento NAC (Narrow Angle Camera) con un particolare filtro che lascia passare le lunghezze d’onda del vicino infrarosso centrate a 727 nanometri.
Scoperta nel 1684 dall’astronomo Gian Domenico Cassini, Dione ha un diametro di 1.123 chilometri e orbita intorno al sesto pianeta del Sistema Solare in 2,74 giorni, a una distanza dal gigante gassoso più o meno equivalente a quella fra la Terra e la Luna.
Il lungo ‘soggiorno’ di Cassini nel cosmo – quasi vent’anni, di cui circa 13 spesi nell’orbita di Saturno – sta per volgere al termine: il prossimo 15 settembre, infatti, la sonda effettuerà il tuffo conclusivo nell’atmosfera del pianeta per quello che è stato definito il ‘Gran Finale’.