La drammatica fine di Dj Fabo “ci costringe a riflettere sul valore della vita e su come è cambiato“, a ragionare senza preconcetti sul fatto che “la misura del dolore è soggettiva” e che “una legge dovrebbe affrontare anche quelle che sono le necessità e le nuove richieste della società moderna“. Lo spiega all’AdnKronos Salute Andrea Sales, psicologo e psicoterapeuta, fondatore e direttore del Centro Paradoxa con sede a Treviso.
La decisione di Fabiano Antoniani, rimasto cieco e tetraplegico dopo un incidente nel 2014, morto oggi a 39 anni in una clinica Svizzera che lo ha aiutato a liberarsi da quello che nel suo ultimo messaggio ha definito un “inferno di dolore“, rappresenta secondo l’esperto la tragica richiesta della “possibilità di esercitare ciò che viene comunemente chiamato libero arbitrio. Decidendo di alcune cose a priori, come si fa ad esempio con la volontà di essere cremati dopo la morte“. “Viviamo in una società condizionata da alcuni valori molto forti – osserva Sales, che è anche formatore aziendale e docente universitario – Valori che molto spesso vengono dati per assodati, senza che possano essere rinegoziati o contestualizzati culturalmente e socialmente. Questo fa sì che spesso le persone, avendo bisogno di certe sicurezze, vi si affidino senza ragionare sulle necessità dell’individuo“. Bisogni diversi, come diverse sono le persone.
Lo psicologo invita a pensare che “la società contemporanea ci mette di fronte a scenari nemmeno lontanamente accostabili a quelli che la caratterizzavano anche solo 50 anni fa. Si potrebbe pensare che il valore delle vita rimanga sempre lo stesso, ma non è così. E una normativa dovrebbe affrontarlo“, conclude lo psicoterapeuta mentre cresce il dibattito intorno alla legge sul biotestamento. (AdnKronos)