In India e Argentina sono state presentate cinque nuove opposizioni a brevetti su nuovi farmaci cruciali per il trattamento dell’epatite C: sono solo gli ultimi atti di un movimento globale per garantire l’accesso alle cure a prezzi accessibili, ricorda Medici senza frontiere. Le opposizioni potrebbero rimuovere le barriere alla produzione e distribuzione di versioni generiche e a basso costo dei super-farmaci antivirali ad azione diretta, tra cui il sofosbuvir, il daclatasvir e il velpatasvir. Oggi in India la I-Mak (Initiative for Medicines, Access & Knowledge), insieme al Dnp+ (Network of Positive People) e grazie al sostegno di Msf, ha presentato quattro istanze: due opposizioni al brevetto sul daclatasvir, una al velpatasvir e un’ulteriore opposizione al sofosbuvir. Mentre in Argentina la Fgep (Fundación Grupo Efecto Positivo) ha presentato un’opposizione al brevetto sul sofosbuvir con il sostegno della I-Mak.
“Queste istanze rappresentano i tentativi più recenti di ribaltare le illecite strategie delle multinazionali farmaceutiche come Gilead – scrive Msf -che sfruttano le falle nel sistema dei brevetti per bloccare la concorrenza dei produttori di farmaci generici attraverso licenze ingiustificate. L’attuale sistema indiano è stato concepito per impedire alle case farmaceutiche di estendere il loro monopolio sui farmaci attraverso l’ottenimento di nuovi brevetti su forme leggermente modificate di farmaci per i quali il brevetto è in scadenza, una pratica nota col nome di ‘Evergreening’“. Ottanta milioni di persone in tutto il mondo “sono affette da epatite C. C’è bisogno di più combinazioni di trattamenti possibili a un prezzo accessibile. Ma a causa dei brevetti che bloccano la concorrenza dei generici, il trattamento rimane proibitivo in molti Paesi”, dichiara Jessica Burry, farmacista della Campagna per l’Accesso ai farmaci di Msf.
“Il sofosbuvir, il velpatasvir e il daclatasvir sono tutti fondamentali opzioni di trattamento di prima linea contro l’epatite C al fine di arrestare la progressione della malattia epatica”. “Insieme ai gruppi della società civile, abbiamo depositato istanze legali per diversi brevetti non validi su tre diversi farmaci contro l’epatite C”, dichiara Tahir Amin, responsabile della proprietà intellettuale per I-Mak. “E’ il momento di sradicare il potere incontrollato che le aziende farmaceutiche detengono attraverso l’abuso del sistema dei brevetti”. “Facendo sistematicamente pressione per rimuovere brevetti e barriere normative ingiustificate che impediscono la produzione di versioni più accessibili di farmaci antivirali ad azione diretta, la società civile ha già favorito la concorrenza dei generici in India ed Egitto, dove l’anno scorso i prezzi sono scesi al di sotto dei 300 dollari per un trattamento di 12 settimane”, spiega Leena Menghaney, responsabile della Campagna per l’accesso ai farmaci di Msf in Asia meridionale. “Ma i benefici di queste riduzioni di prezzo non sono a disposizione di tutti quelli che hanno bisogno di cure, in particolare le persone che vivono in Paesi a medio reddito con alta incidenza di epatite C”.