Come ampiamente previsto da giorni l’intenso sistema frontale proveniente dal Pacifico settentrionale ha causato una forte ondata di maltempo nel sud della California, portando forti piogge, rovesci, temporali, accompagnati da venti intensi e da mareggiate lungo le coste. Questo sistema frontale, collegato ad una profonda circolazione depressionaria che si è posizionata con un minimo di 993 hpa davanti le coste della California centrale, prima di impattare sulle coste della California meridionale si è notevolmente intensificato, venendo alimentato dal richiamo di masse d’aria calde e ricche di umidità, d’estrazione sub-tropicale marittima, che dal tratto di oceano davanti le Hawaii si sono dipanate verso il Pacifico nord-orientale, raggiungendo le coste della California tramite l’inserimento di umidi venti da SO. Questa umidissima ventilazione dai quadranti sud-occidentali ha addensato annuvolamenti piuttosto consistenti, con annesse precipitazioni, lungo il versante più occidentale della Catena Costiera, Sierra Nevada e Montagne Rocciose. In genere questi flussi caldi e molto umidi, di origine sub-tropicale, si estendono anche alle quote superiori della troposfera.
Si è trattato di un vero e proprio “Pineapple Express”, cosi come vengono chiamati dai meteorologi statunitensi per indicare l’origine tropicale del flusso di aria molto umida che dal Pacifico centrale, passando per le Hawaii, si sposta verso le coste dello stato di Washington, Oregon e California, dopo aver percorso migliaia di miglia sopra l’oceano, producendo forti precipitazioni e spesso pure degli eventi alluvionali, con inondazioni, smottamenti e frane, data l’enorme quantità di precipitazioni che si riversa in pochi giorni sul versante più occidentale della Catena Costiera, Sierra Nevada e Montagne Rocciose.
Generalmente i “Pineapple Express” possono portare diversi giorni di tempo instabile e fortemente perturbato sugli stati della West Coast, dalla British Columbia alla California, creando le situazioni adatte per drammatiche inondazioni e alluvioni, visto anche il notevole “forcing” orografico esercitato dagli imponenti rilievi della Catena Costiera alle masse d’aria molto umide, da SO, che provengono dalle latitudini sub-tropicali del Pacifico orientale. In questa circostanza la presenza di una circolazione depressionaria sul Pacifico nord-orientale ha contribuito a convogliare umide correnti da SO e O-SO pre-frontali.
In seno a questo flusso molto umido si sviluppano intensi corpi nuvolosi, carichi di precipitazioni, che daranno luogo a piogge e rovesci in gran parte della California, dove si potranno verificare persino dei temporali. Queste precipitazioni, a loro volta, vengono enfatizzate dallo “stau” esercitato dai rilievi della Catena Costiera, dai monti della California e dal versante occidentale delle Montagne Rocciose (dove in quota cadranno abbondanti nevicate, con accumuli anche superiori ai 2-3 metri di neve fresca), la cui acclività costringe l’aria temperata e molto umida oceanica a salire bruscamente verso l’alto, favorendo la sua rapida condensazione, con la conseguente formazione di estesi annuvolamenti che danno origine a precipitazioni diffuse, intense e persistenti.
In quest’occasione l’enorme quantitativo di umidità trasportato da questo “Pineapple Express” ha originato le abbondantissime precipitazioni che hanno messo sott’acqua l’intera contea di Los Angeles. Secondo il National Weather Service a Oxnard, in California, fra venerdì 17 e sabato 18 febbraio 2017 sarebbe caduto il quantitativo di pioggia più grosso mai registrato sull’intero bacino di Los Angeles, dal 19-20 dicembre 2010 ad oggi. Basti pensare che lungo la fascia costiera della contea di Los Angeles sono attesi dai 2 ai 6 inches di accumulo, ossia da 50 mm fino ad oltre 150 mm in sole 24 ore. Mentre da Santa Barbara fino a Ventura, ai piedi delle montagne, i quantitativi di pioggia attesi potrebbero raggiungere pure gli 8-10 inches, fino ad oltre 200-250 mm in 24 ore.
Parliamo di quantitativi d’acqua davvero molto abbondanti che rischiano di determinare vasti allagamenti e “flash floods”, a causa dell’improvviso ingrossamento dei corsi d’acqua e dei canali di scolo dell’acqua piovana. Molte anche le strade e le super strade rimaste chiuse o del tutto impraticabili a causa degli allagamenti causati dalle piogge intense delle ultime ore. I terreni inzuppati, ormai saturi di acqua, non riescono più a smaltire questa enorme quantità di acqua. Inoltre in molte contee i gravi incendi dei mesi scorsi hanno reso i terreni molto più vulnerabili al rischio frane e smottamenti in caso di precipitazioni molto intense.
Ma oltre al pericolo di frane, smottamenti e allagamenti, l’ondata di maltempo che ha colpito lo stato della California ha causato danni significativi anche in molte spiagge, investite da un consistente moto ondoso, sollevato dai sostenuti venti da SO e S-SO che spireranno nel tratto di oceano Pacifico antistante le coste californiane, assumendo l’intensità di burrasca in pieno oceano. Questi venti dai quadranti sud-occidentali e meridionali, attivati da questa circolazione depressionaria isolatasi nei giorni scorsi davanti le coste della California centrale, hanno sospinto onde, alte anche più di 3-4 metri, ma con “Run Up” localmente anche superiori, che sono andati ad abbattersi su tutto il tratto di costa della California meridionale, fra San Diego e Santa Monica, determinando una forte erosione costiera nei tratti già vulnerati.
La costa di Los Angeles, in modo particolare nel tratto compreso fra Los Angeles e Santa Barbara, è stata invece sferzata da forti venti da SE e S-SE che hanno raggiunto picchi di oltre i 70-80 km/h nella contea di Santa Barbara. Mentre picchi prossimi ai 90 km/h sono stati registrati a Mill Creek, nella contea di Los Angeles. Qui le forti raffiche di vento, in prevalenza da SE e S-SE, hanno causato lo sradicamento di alcuni alberi. I venti più forti pero hanno investito le Channel Islands, il famoso arcipelago posto poco a largo della costa californiana meridionale, dove l’assenza di importanti ostacoli orografici ha permesso ai venti di burrasca da S-SE di spazzare per bene le isole, con raffiche particolarmente forti.
Ad esempio, sull’isola di Santa Rosa, sono state archiviate raffiche di vento ben oltre i 90 km/h, mentre la pressione barometrica subiva un autentico tracollo per il repentino avvicinamento della depressione. L’intensa ventilazione da S-SE è stata attivata dall’avvicinamento alla costa del profondo minimo depressionario, sceso sotto i 990 hpa, che ha provocato un significativo inspessimento delle isobare nei pressi della costa californiana meridionale. Questo infittimento del “gradiente barico orizzontale” ha favorito la sensibile intensificazione della ventilazione meridionale nei bassi strati, fino a carattere di burrasca nel tratto di costa antistante l’area metropolitana di Los Angeles.
Non per caso i venti più forti sono stati registrati solo lungo i punti più esposti della fascia costiera e nelle Channel Islands, lì dove localmente si sono registrate raffiche molto forti, ben oltre gli 80-90 km/h. Il tempo comincerà rapidamente a migliorare a cominciare dalla giornata di domani, quando il grosso sistema frontale si allontanerà verso l’Arizona, il Nevada e lo Utah, favorendo l’apertura di ampi spazi di cielo sereno e la cessazione delle ultime precipitazioni sul territorio californiano.