Marte: individuati i tre siti candidati per il landing del prossimo rover della NASA

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Il primo, in passato, ospitava sorgenti calde, il secondo, invece, era la sede di un antico lago e infine il terzo, un tempo, era caldo e umido: sono i tre siti di Marte rimasti in lizza per accogliere Mars 2020, il prossimo rover della NASA il cui lancio è in programma da Cape Canaveral nel luglio 2020.

La lista iniziale – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – comprendeva otto aree, ma è stata ridimensionata nel corso del “3rd landing site workshop for the 2020 Mars Rover mission”, tenutosi dall’8 al 10 febbraio 2017 a Monrovia (California).

Il nuovo rover, che partirà a bordo di un lanciatore Atlas V, solcherà il ‘volto’ del pianeta per svolgere indagini geologiche nel sito del landing, verificare le condizioni di abitabilità dell’ambiente, anche in previsione di future missioni umane, e andare ‘a caccia’ di antiche tracce di vita.

I rilievi bassi designati come Columbia Hills, all’interno del cratere Gusev, sono il primo sito identificato. In quest’area, anticamente, erano presenti delle sorgenti calde che, secondo gli studiosi, avrebbero creato un lago all’interno del cratere. La scoperta delle sorgenti si deve ai dati raccolti da rover della NASA attivo sino al 2010, che aveva toccato il suolo di Marte proprio nel Gusev.

Il secondo sito, invece, è emblematico della natura discontinua del clima nella storia del Pianeta Rosso. Si tratta del cratere Jezero, che più di tre miliardi e mezzo di anni fa ospitava un lago, successivamente prosciugatosi in una fase climatica più secca.

I ricercatori, che hanno evidenziato la presenza di minerali argillosi connessi all’acqua, ritengono che la zona poteva presentare – durante le fasi umide – condizioni favorevoli alla vita microbica e quindi il letto dell’antico lago rivestirebbe grande importanza scientifica dal punto di vista geologico.

Northeast Syrtis è il terzo sito, un tempo caratterizzato da attività vulcanica. Nella zona, ritenuta anch’essa favorevole alla vita microbica, dovevano essere presenti sorgenti calde e acqua derivante dallo scioglimento del ghiaccio. I sedimenti di quest’area sono ritenuti interessanti dal team della missione quale testimonianza delle interazioni tra l’acqua e i minerali in varie epoche della storia marziana.

La short list dei siti potrebbe subire ancora dei cambiamenti in relazione allo stato di avanzamento della missione e a un’ulteriore definizione dei target scientifici. Tuttavia è fondamentale che il sito definitivo, oltre a permettere un agevole movimento del rover, soddisfi alcuni criteri, come la presenza di antiche tracce di acqua e di caratteristiche favorevoli in passato alla vita microbica.

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