TGO cambia punto di vista. Il Trace Gas Orbiter di ExoMars ha portato a termine una serie di manovre propedeutiche all’inserimento nell’orbita finale – che una volta raggiunta – consentirà la piena operatività della strumentazione scientifica a bordo.
La manovra – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – ha comportato tre accensioni del motore effettuate rispettivamente il 19, 23 e 27 gennaio scorso che hanno modificato l’inclinazione orbitale del satellite rispetto all’equatore marziano. La nuova posizione permetterà alla sonda di coprire in modo ottimale l’intera superficie di Marte consentendo la raccolta di dati utili alle prossime missioni esplorative.
La variazione dell’inclinazione è un passo necessario per affrontare la prossima sfida: una manovra di aerobreaking(aerofrenaggio) – volta a sfruttare l’attrito dell’atmosfera di Marte per ridurre la velocità – che durerà un mese. L’orbita finale sarà infatti quasi circolare a circa 400 chilometri dalla superficie.
Una volta in posizione, TGO sfiorerà lo strato superiore dell’atmosfera marziana generando una minima resistenza che la spingerà costantemente verso il basso: questa fase avrà inizio a metà marzo e avrà una durata di 13 mesi circa. La sonda riaccenderà nuovamente il motore poco prima di effetuare l’aerobreaking ed effettuarà misurazioni e calibrazioni necessarie alla nuova orbita.
L’obiettivo scientifico principale è la realizzazione di un inventario dei gas rari presenti nell’atmosfera di Marte quali vapore acqueo, biossido di azoto, acetilene e metano. Quest’ultimo sulla Terra è un prodotto dell’attività biologica e in misura minore da processi geologici come alcune reazioni idrotermali. TGO fornirà anche immagini dettagliate delle caratteristiche superficiali del pianeta rosso, comprese quelle che possono essere collegate alla presenza di tracce di gas.