Prevenire con efficacia i danni provocati dai terremoti e dalle catastrofi naturali comporta un cambiamento culturale, sociale e tecnico che coinvolge le istituzioni, i cittadini, le imprese e i professionisti. Un radicale cambiamento che dall’emergenza ci deve portare alla gestione ordinaria dei rischi naturali e a progettare e realizzare città capaci di adattarsi ai cambiamenti climatici e a fronteggiare la fragilità del territorio italiano.
Il “progetto” deve essere inteso come capacità di sviluppare un’analisi critica dei livelli di fragilità che affliggono il paese; quindi l’avvio di iniziative per utilizzare al meglio le conoscenze e le competenze disponibili in un più efficace intervento per la riduzione dei livelli di rischio. Si tratta di intervenire su problemi in gran parte frutto di un’inadeguata gestione del territorio, rispetto ai quali è necessario sviluppare maggiore consapevolezza nei cittadini per innescare comportamenti virtuosi. Il problema di fondo è nella qualità delle nostre città e dei nostri paesi che hanno bisogno di essere verificati, in termini soprattutto urbanistici ed edilizi, per la risposta che possono dare alla riduzione del rischio. Per questo è necessario poter disporre di professionisti preparati e sensibili al problema, in grado di affermare la cultura e le buone pratiche di un’incisiva azione di prevenzione.
Questi sono i temi e gli spunti che verranno trattati nel convegno “Resilienza e sicurezza per i territori e le città. Progettare la prevenzione per il rischio sismico e idrogeologico”, che si terrà mercoledì 1 marzo dalle 9.00 all’Acquario Romano, sede dell’Ordine degli Architetti di Roma (Piazza Manfredo Fanti 47, Roma), organizzato dal Dipartimento “Progetto sostenibile ed efficienza energetica” dell’Ordine degli Architetti di Roma e provincia in collaborazione con la Struttura di Missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri #ItaliaSicura.
Nella sessione mattutina si affronterà il tema Prevenzione del rischio e messa in sicurezza del territorio.
Interverranno, dopo i saluti di Alessandro Ridolfi, presidente dell’OAR, Patrizia Colletta, Presidente Dipartimento “Progetto sostenibile ed efficienza energetica” dell’Ordine degli Architetti di Roma e provincia “La messa in sicurezza del territorio dai rischi”, Mauro Grassi, Direttore Struttura di Missione #ItaliaSicura, “Il dissesto idrogeologico e gli interventi per la messa in sicurezza”, Fabrizio Curcio, Capo Dipartimento Protezione civile, “Il sistema di Protezione civile in Italia”, Giuseppe Cappochin, Presidente Consiglio Nazionale Architetti, “Gli architetti e la prevenzione dei rischi”, Daniela De Leo, Dipartimento Casa Italia, “Dalle emergenze a Casa Italia”, Armando Zambrano, presidente Reti Professioni Tecniche, “La cultura della prevenzione per un paese fragile”, Erasmo D’Angelis, Coordinatore Struttura di Missione #ItaliaSicura, “La resilienza e la capacità di adattamento dei sistemi urbani”.
Nella sessione pomeridiana Gestione del rischio sismico e prevenzione, interverranno: Roberto De Marco, già direttore Servizio Sismico Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, “La prevenzione per i terremoti”, Franco Braga, Docente alla Facoltà di Ingegneria – La Sapienza di Roma, “Il rischio sismico degli edifici”, Donato Carlea, Docente alla Facoltà di Architettura – La Sapienza di Roma, “Consolidamento e adeguamento in zona sismica”, Massimo Sessa, Presidente Consiglio Superiore Lavori Pubblici, “Linee guida per la progettazione in zona sismica”, Mauro Dolce, Dipartimento Protezione Civile, “La mitigazione del rischio sismico in Italia”, Pasquale Zaffina, Coordinatore del Presidio Protezione civile dell’Ordine Architetti di Roma e provincia, “Gli architetti nelle emergenze: dall’esperienza all’organizzazione”, Stefano Laporta, direttore ISPRA, “Conoscenza e prevenzione dei rischi”. In attesa di conferma le conclusioni del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio.