Ricerca: “craccato” il codice genetico del raffreddore, la cura in 10 anni

MeteoWeb

Un farmaco universale contro il raffreddore potrebbe essere disponibile entro 10 anni. Ad accorciare la strada verso la terapia di uno dei disturbi più comuni al mondo, ad oggi senza cura, è un gruppo di scienziati inglesi e finlandesi autori di uno studio su ‘Nature Communications’. Il team di ricercatori, delle università di York, Leeds ed Helsinki, è riuscito a ‘craccare’ il codice genetico della maggior parte dei ceppi virali responsabili della malattia. E ora gli esperti ritengono che “nell’arco di un decennio si potrà arrivare a un semplice farmaco a bersaglio genetico, in grado di guarire tutti il raffreddore in tutte le sue versioni”. Praticamente tutte quelle causate dalla ‘dinastia virale’ più diffusa nel pianeta. Studiando i Parechovirus umani, microrganismi che possono provocare patologie differenti – dal raffreddore alla poliomielite, fino alla ‘mani bocca piedi’ – gli studiosi avevano finora ritenuto che l’assemblamento virale fosse regolato da un’unica, piccola area del genoma. Ora hanno invece capito che dipende da più siti genetici sparsi in zone diverse, ma attivi all’unisono. Il meccanismo appare identico per tutti i ceppi, aprendo la strada a un solo farmaco universalmente efficace. Una volta svelato quello che gli stessi scienziati chiamano ‘Codice Enigma’, dal nome della macchina utilizzata dai tedeschi durante la Seconda Guerra mondiale per cifrare e decifrare messaggi segreti, il prossimo passo sarà testare antivirali potenzialmente attivi contro il meccanismo scoperto. “Funziona come gli ingranaggi di un orologio svizzero – spiega Peter Stockley dell’ateneo di Leeds – Quello che dobbiamo fare ora è trovare la sabbia da versargli sopra per incepparlo”. “E’ necessario abbandonare i tentativi di sviluppare un vaccino anti-raffreddore”, esorta il ricercatore alla luce dei nuovi risultati che rimbalzano sui media internazionali. “E’ una via costosa e logisticamente difficile”, che non a caso si è rivelata finora infruttosa. Per Sarah Butcher dell’ateneo di Helsinki, “questo studio indica anche che un eventuale trattamento” mirato contro il meccanismo genetico bersaglio “avrebbe meno probabilità di innescare resistenza, uno dei principali problemi della terapia antivirale. La scoperta potrebbe rappresentare inoltre un grande balzo in avanti nella cura di una serie di condizioni”, è convinta la scienziata. Reidun Twarock dell’università di York fa notare che “il raffreddore comune infetta ogni anno oltre 2 miliardi di persone nel mondo, rendendo i virus responsabili uno degli esempi di agente patogeno di maggiore successo”. Averne smascherato il ‘tallone d’Achille’ è “un passo avanti cruciale che ci entusiasma”.

Condividi