Restyling per l’Istituto superiore di Sanità, che riparte con una nuova organizzazione: 16 Centri nazionali, 6 dipartimenti, 2 centri di riferimento e un organismo notificato. A guidarli una squadra di ricercatori di riconosciuta qualità internazionale. Il nuovo assetto del più grande istituto di sanità pubblica in Italia e in Europa è stato presentato – oggi in una conferenza stampa a Roma – dal presidente dell’Istituto superiore di Sanità Walter Ricciardi e dal direttore generale Lino Del Favero, che hanno illustrato i ‘punti di forza’ dell’ente il cui bilancio è in attivo, mentre “i finanziamenti per i progetti di ricerca – ha sottolineato Ricciardi – sono crescita di 5milioni di euro. E nel 2017 sono in arrivo oltre 35 milioni”.
Non solo, con la nuova organizzazione, ha aggiunto Del Favero “abbiamo risparmiato circa due milioni di euro in termini di costo-beneficio che reinvestiremo in salute”. L’Iss è stato ridisegnato “in maniera coerente con la sua missione principale di tutelare la salute pubblica – ha detto Walter Ricciardi– valorizzando le alte competenze di cui dispone, capaci di produrre in un anno oltre 12 mila interventi tra controlli, valutazioni, pareri e ispezioni. Ma il nuovo istituto sarà in grado anche di investire sempre più risorse nella ricerca. È in crescita la previsione del finanziamento di progetti di ricerca scientifici. A fonte del finanziamento di 30 milioni di euro ottenuto lo scorso anno le entrate previste per il 2017 ammontano a circa 35 milioni. Questa è una delle nostre priorità perché è una ricerca pensata per tradursi in diagnosi e cura, a diventare tecnologia e a rappresentare uno strumento competitivo per la crescita economica del Paese”.
La ristrutturazione, pur sommando nuove competenze, è riuscita a eliminare molti duplicati. C’è stata una forte contrazione dei reparti che da 123 sono diventati 50 distribuiti in tutte le nuove strutture, aggregati secondo un disegno complesso ma coerente di funzioni trasversali. “Per conciliare la missione dell’Iss alla sostenibilità economica – sottolinea il dg Del Favero – serviva una macchina più efficiente e più snella. Il nostro modello permetterà un recupero in termini di costi/benefici di circa due milioni l’anno, una cifra che reinvestiremo in salute, a vantaggio dei cittadini”.
Sei Dipartimenti, 16 Centri nazionali, due Centri di riferimento e un Organismo notificato compongono la nuova area tecnica-operativa dell’ISS. Il tutto, tengono a sottolineare i vertici, “nel rispetto della storia e dell’identità dell’Istituto, ma con nuove competenze”. Accanto alle attività tradizionali di studio e ricerca, controllo e sorveglianza in materie come neuroscienze, malattie infettive, sicurezza alimentare, oncologia, ambiente o malattie cardiovascolari, sono stati creati un Centro di valutazione delle tecnologie sanitarie, uno per quelle innovative in sanità pubblica, un Centro nazionale per l’eccellenza clinica, la qualità e la sicurezza delle cure, uno per la telemedicina, in modo da fornire indicazioni per supportare le scelte di ciò che è realmente efficace, evitando sprechi e dispersioni di energie umane e finanziarie. Particolare attenzione alla prevenzione, con un centro interamente dedicato alla promozione della salute e un altro alle dipendenze patologiche. L’Istituto, che nel 2016 ha gestito 119 progetti internazionali, riceverà per il 2017 circa 35 milioni di euro di finanziamento per progetti di ricerca nazionali e internazionali. Per sfruttare al meglio tutte le possibilità di finanziamento delle attività di ricerca, l’ISS si è dotato di un Grant Office che assisterà i ricercatori nel reperimento dei bandi di ricerca e supporterà i percorsi di brevettazione e di tutela della proprietà intellettuale. Fino ad oggi sono circa 78 i brevetti in possesso dell’Istituto, di cui 53 in condivisione con altri enti di ricerca, e riguardano tecnologie per malattie infettive, tecnologie oncologiche, vaccinali o nuovi biomarker diagnostici. Più marcata nel nuovo ISS anche l’attenzione alla comunicazione e ai canali di dialogo e di informazione con gli utenti, per promuovere la conoscenza medico-scientifica su aspetti fondamentali della salute pubblica. Rafforzati e presenti sui social network i telefoni verdi dell’ISS, come quelli sul fumo e sulle malattie a trasmissione sessuale, che nell’ultimo anno hanno evaso dalle 500 alle mille chiamate al mese per indirizzare i cittadini su queste tematiche. E anche il telefono verde patologie rare evade ogni mese oltre 100 richieste di orientamento soprattutto da pazienti e famiglie, ma non mancano richieste d’aiuto anche da parte degli stessi operatori sanitari. Come diario di viaggio del rinnovato Istituto superiore di sanità, è stata presentata oggi anche la prima newsletter online dell’ISS. Il numero zero di ‘Alliss’ contiene, tra l’altro, le presentazioni di Dipartimenti e Centri, i curricula dei direttori ed è consultabile all’indirizzo www.ISS.it/newsletter. (AdnKronos)