La stella Trappist-1 e il suo sistema di 7 esopianeti simili alla Terra e potenzialmente adatti alla vita, oggetto della scoperta degli scienziati dell’Istituto di astrofisica di Liegi, in Belgio, è un evento epocale. Askanews ha chiesto un commento all’astronauta Maurizio Cheli, pilota collaudatore e mission specialist dello Shuttle Columbia, in orbita nel 1996 con la missione Sts-75: “Tre di questi pianeti sembrano potenzialmente abitabili, nel senso che l’acqua potrebbe trovarsi allo stato liquido, stiamo parlando di distanze molto più grandi di quelle raggiungibili oggi da un qualsiasi astronauta attraverso un razzo chimico, perché sono 39 anni luce. Però devo dire che, dopo aver avuto la possibilità di ammirare la nostra Terra sullo sfondo nero dell’Universo, uno sfondo intenso e quasi impressionante, è quasi consolante che non siamo del tutto soli, forse, e che il nostro Universo è molto meno antropocentrico di quello che, con scarsa umiltà, abbiamo pensato fino ad oggi“.
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Scoperta esopianeti: “E’ quasi consolante che non siamo del tutto soli nell’Universo”
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