“Questi sette esopianeti rappresentano una scoperta epocale nella ricerca di un gemello della Terra“, “prima di tutto per come sono distribuiti rispetto alla stella-madre. L’allineamento dei pianeti su un unico piano copia il nostro sistema solare“: lo ha dichiarato Valerio Nascimbeni del gruppo di astronomi dell’Università di Padova, in un’intervista al Corriere della Sera.
“Sarà possibile indagare con maggior facilità l’eventuale presenza di un’atmosfera e arrivare alla rilevazione delle molecole che la compongono. Tutti aspetti fondamentali per stabilire l’abitabilità“. “Le caratteristiche della stella potrebbero far pensare a una vita diversa da quella sulla Terra. La stella è ultra-fredda e la radiazione che arriva sui pianeti è ridottissima rispetto a quella da noi ricevuta sulla Terra dal Sole. Questo crea delle condizioni ben diverse e quindi anche i processi biologici potrebbero manifestarsi in modi differenti“. “Astri come Trappist-1 sono numerosi nella nostra galassia ed è ragionevole pensare che sia più facile trovare vita attorno ad essi“.
Nella ricerca degli esopianeti “oltre al telescopio Webb della Nasa, lavoriamo con l’Esa per i futuri satelliti Piato e Cheops. Ma anche il più grande osservatorio del mondo ELT che l’Europa sta costruendo sarà straordinario per queste ricerche“.