Scoperta esopianeti – Si chiamano James Webb e E-Elt i due futuri cacciatori di mondi alieni. Sono destinati a raccogliere l’eredita’ di celebri cacciatori di pianeti come il telescopio spaziale Kepler della Nasa e del pioniere dei telescopi spaziali, Hubble. Il James Webb e’ il telescopio spaziale nato dalla collaborazione Fra Nasa, Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Agenzia spaziale canadese prevede di lanciare nell’ottobre 2018 e che per i dieci anni successivi andra’ a caccia di pianeti con una sensibilita’ e una risoluzione senza precedenti. E-Elt (European Extremely Large Telescope) e’ un progetto dell’Osservatorio Europeo Meridionale (Eso) ed e’ il piu’ grande telescopio mai costruito a Terra, alto come un palazzo di 30 piani e con uno specchio di 39 metri. potrebbe entrare in attivita’ entro una decina di anni e sara’ il piu’ potente dei telescopi ottici e nell’infrarosso. Questi due nuovi strumenti “permetteranno di riuscire a valutare le condizioni fisiche dei pianeti esterni al Sistema Solare, a verificare se hanno un’atmosfera e per studiarne la composizione”, ha osservato l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope. Nel caso dei pianeti che ruotano attorno alla stella Trappist-1, per esempio, i futuri telescopi permetteranno di capire se sono riusciti a conservare la loro atmosfera. “Trappist-1 e’ stella molto piccola e fisicamente soggetta a brillamenti di una certa violenza, che – ha rilevato – potrebbero strappare l’atmosfera dei pianeti piu’ vicini. E’ giusto conoscere meglio la situazione perche’ non e’ scontato che possano ospitare la vita”. E’ anche interessante, ha aggiunto, che pianeti di Trappist-1 “hanno una rotazione sincrona, ossia si rivolgono tutti la stessa faccia contro il loro sole, con il risultato di essere perennemente illuminati o perennemente al buio”. Questo significa che, nel caso in cui ci fosse vita, questa “sarebbe annidata nelle zone di crepuscolo”.
Scoperta esopianeti, ecco i nuovi telescopi che cercheranno la vita tra le stelle
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