Un team di astronomi britannici ha scoperto un un sistema (bi)solare con un pianeta roccioso che ricorda quello di Tatoine, il pianeta natale dell’eroe di Guerre Stellari, Luke Skywalker, che orbita intorno a due stelle. I sistemi di stelle binari sono molto comuni nell’universo ma la novita’ e’ la scoperta di un pianeta che orbita introno ai due soli: una nana bianca (di dimensioni simili a quelle della Terra) ed una nana bruna (che ha una massa piu’ grande di un pianeta gigante come Giove ma inferiore a quella del nostro sole). Il sistema conoscuto con la sigla SDSS 1557 non e’ dietro l’angolo, ma a 1.000 anni luce, molto piu’ lontano dei ‘soli’ 40 anni luce della Scoperta con la S maiuscola della scorsa settimanba: i 7 pianeti intorno a Trappist 1, di cui 3 nella fascia abitabile.
Il lavoro pubblicato da Jay Farihi, dell’University College di Londra, sulla rivista Nature Astronomy ha permesso di individuare per la prima volta asteroidi e detriti attorno a una coppia di stelle. Materiali che potrebbero essere i resti della formazione di pianeti rocciosi simili alla Terra. L’esistenza di pianeti con due (o tre) soli, considerata possibile fino a pochi anni fa solo nella fantascienza, non e’ ormai una novita’ e di mese in mese si allunga la lista dei sistemi solari alla Tatooine. Ma la stragrande maggioranza dei pianeti osservati finora appartiene alla categoria dei giganti gassosi, pianeti simili a Giove o Saturno, che poco hanno a che vedere con la nostra Terra o il pianeta originario del Luke Skywalker di Star Wars.
Analizzando i dati della coppia di stelle Sdss 1557, formato da una stella nana bianca e una stella nana bruna che si trovano a circa 1000 anni luce di distanza da noi, gli astronomi britannici hanno trovato le tracce di piccoli asteroidi e detriti rocciosi, ricchi di silicio e magnesio. Materiali che sarebbero i ‘mattoni’ base dei pianeti rocciosi come Mercurio, Venere, Marte e anche della Terra. La scoperta di materiali di questo tipo era ritenuta finora molto difficile “perche’ la gravita’ delle due stelle – ha spiegato Farihi – puo’ spingerli e tirarli con grande intensita’ facendo si’ che non si aggreghino tra loro portando poi alla nascita di veri e propri pianeti”. La scoperta di detriti e piccoli asteroidi attorno alle due stelle indicherebbe, secondo i ricercatori, la presenza di pianeti rocciosi in orbita attorno alle due stelle ma ancora impossibili da vedere a causa dell’enorme di stanza che ci separa da loro.
Nel nostro Sistema Solare infatti esistono moltissimi detriti e asteroidi che secondo i planetologi sarebbero i resti della formazione dei pianeti, ossia l’insieme dei frammenti che e’ sfuggito ai meccanismi che hanno portato alla nascita dei pianeti attraverso un lungo processo di aggregazione. La scoperta dei detriti, molto piu’ piccoli degli eventuali pianeti, e’ stata possibile riconoscendo attorno ad una delle due stelle la ‘firma’ lasciata dai materiali in ‘caduta’ sulla superficie di una delle due piccole stelle. “Le osservazioni di piccoli asteroidi attorno alle due stelle – ha detto Farihi – sono la chiara firma dell’assemblaggio di pianeti rocciosi a partire da asteroidi sempre piu’ grandi”. “Una scoperta – ha aggiunto – che ci aiuta a capire come possano formarsi sistemi solari attorno a coppie di stelle”.