L’inizio della settimana è caratterizzato pure dallo sviluppo, sull’Atlantico settentrionale, di un profondissimo ciclone extratropicale, alimentato, lungo il suo bordo più occidentale, dallo scivolamento di un vasto blocco di aria artica marittima, che dal mar del Labrador scivola in pieno Atlantico. In questo caso, l’innesco della profondissima “depressione-uragano”, nel tratto di oceano a sud-ovest dell’Islanda, è supportato dal passaggio, nell’alta troposfera, di un intenso “Jet Streak”, sopra l’Atlantico settentrionale, con valori ragguardevoli sui 9000 metri di quota. In sede canadese, il considerevole “gradiente di geopotenziale” in quota, venutosi a creare fra l’Artico canadese, la Groenlandia e l’Atlantico occidentale, sta causando un significativo rinforzo del ramo principale del “getto polare”, che proprio nelle ultime 36 ore ha sorvolato l’Atlantico nord-occidentale con un potente “Jet Streak” (massimi di velocità del “getto”) che ha avuto il merito di erodere il margine più settentrionale dell’anticiclone azzorriano.
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Spettacolare “depressione-uragano” in sviluppo sul nord Atlantico: quali ingredienti l’hanno generata?
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