BEAM, il modulo sperimentale espandibile della Bigelow Aerospace, ha aperto le sue ‘porte’ per un breve periodo di tempo, lo scorso giovedì.
L’astronauta Peggy Whitson ha installato al suo interno dei sensori che – misurando le vibrazioni – hanno consentito di raccogliere dati utili per comprendere principalmente come il modulo reagisce agli urti e quali sono gli effetti sul fisico degli astronauti, eseguendo un test di prova.
BEAM – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – è un modello abitativo espandibile con massa e volume inferiori a quello dei modelli abitativi in metallo e potrebbe aumentare l’efficienza delle spedizioni cargo, riducendo il numero di lanci necessari e i costi complessivi di missione.
Whitson, insieme al comandante Shane Kimbrough, ha raccolto immagini e video per documentare i cambiamenti delle caratteristiche fisiche di un astronauta nello spazio.
E’ stata ideata, inoltre, una tuta sperimentale chiamata SkinSuit, la dermotuta, ancora in fase di studio, che potrebbe compensare gli effetti della microgravità e prevenire il mal di schiena e l’allungamento della colonna vertebrale. I test per verificare la mobilità, il comfort e le prestazioni della dermotuta sono stati effettuati dall’ingegnere di volo Thomas Pesquet.