Negli ultimi anni almeno 600 operatori finanziari di Goldman Sachs sono stati sostituiti da algoritmi e programmi informatici gestiti da appena 200 ingegneri, una tendenza comune a tutto il mondo economico. Lo ha rivelato Marty Chavez, vice direttore finanziario della banca d’affari durante un simposio organizzato dall’universita’ di Harvard dal titolo ‘Data, dollars and Algorithms’. “La tendenza – spiega Chavez riportato dalla rivista del Mit Technology Review – sta invadendo tutti i settori dell’economia, dagli scambi sulle valute alle banche d’investimento. Ormai quattro traders possono essere rimpiazzati da un ingegnere informatico, e un terzo dello staff di Goldman, circa 9mila persone, ha questo profilo”.
La transizione, hanno spiegato gli esperti di Coalition, un centro studi specializzato nel settore, sta portando grossi risparmi nelle casse delle società, che in media pagano un operatore 500mila dollari l’anno. “Tutti i settori che hanno beni con prezzi che fluttuano sono interessati, – spiega Amrit Shahani, capo della ricerca di Coalition – comprese le valute e i futures. Per fare affari gli algoritmi sono progettati per imitare il più strettamente possibile il comportamento che avrebbe un trader umano”.