Firmato il decreto attuativo con le Linee Guida per la classificazione del Rischio Sismico delle costruzioni approvate dal Consiglio Superiore dei lavori pubblici. Il decreto sara’ pubblicato oggi sul sito del Mit e in vigore da domani, consentendo il via alla programmazione e alle pratiche edilizie per usufruire degli incentivi della Stabilita’, il cosiddetto Sismabonus. I numerosi eventi sismici che si sono verificati negli ultimi decenni hanno comportato per la collettivita’ enormi costi sociali in termini di vittime e di incidenza sulla vita delle comunita’ e costo economico sostenuti per l’emergenza e la ricostruzione. Negli ultimi 50 anni si valutano: circa 5.000 vittime e spesa media annua di circa 3 miliardi di euro per emergenza e ricostruzione.
Le Linee guida presentate dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, e dal Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Massimo Sessa, nascono dalla necessita’ di affrontare la mitigazione del rischio sismico in tutte le zone sismiche del paese, promuovendo una cultura della conoscenza e della prevenzione. Le Linee Guida consentono di attribuire ad un edificio una specifica Classe di Rischio Sismico, mediante un unico parametro che tenga conto sia della sicurezza sia degli aspetti economici. Per attivare i benefici fiscali occorre quindi fare riferimento alla classificazione prevista dalle nuove Linee Guida, con le quali si attribuisce ad un edificio una specifica Classe di rischio sismico. Sono state individuate 8 classi di rischio sismico: A+ (meno rischio), ad A, B, C, D, E, G (piu’ rischio). Le linee guida forniscono due metodologie per la valutazione, di cui una semplificata per lavori minori e il miglioramento di una sola classe di rischio, l’indirizzo di massima su come progettare interventi di riduzione del rischio per portare la costruzione ad una o piu’ classi superiori.
La stabilita’ 2017 a quindi previsto misure rafforzate per il Sismabonus, in particolare: Estensione alle zone sismiche 1, 2 e 3, buona parte del territorio nazionale a rischio (in precedenza solo 1 e 2). Stabilizzazione per cinque anni tra il 1 gennaio 2017 e il 31 dicembre 2021 riguarda gli immobili adibiti ad abitazioni, seconde case e ad attivita’ produttive. Detrazione in 5 anni (anziche’ 10). Detrazioni premianti, maggiore e’ l’efficacia dell’intervento. Cessione del credito ai fornitori per chi non puo’ sostenere la spesa (con successivo provvedimento dell’Agenzia delle Entrate). Rispetto alle ristrutturazioni antisismiche senza variazione di classe (50%) le detrazioni per la prevenzione sismica aumentano notevolmente qualora si migliori l’edificio di una o due classi di rischio sismico. Per abitazioni, prime e seconde case, edifici produttivi: detrazioni al 70% se si migliora un di una classe di rischio e detrazioni all’80% se si migliora di 2 o piu’ classi di rischio (ammontare delle spese non superiore a 96.000 euro l’anno per unita’ immobiliare). Per condomini parti comuni: detrazione al 75% se si migliora di 1 classe di rischio e detrazione al 85% se si migliora di 2 o piu’ classi di rischio (ammontare delle spese non superiore a 96.000 euro l’anno per ciascuno dell’unita’ immobiliare di ciascun edificio). Il decreto ministeriale di approvazione prevede fra l’altro, l’istituzione presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, di una commissione permanente di monitoraggio, incaricata di valutare l’efficacia dell’azione di prevenzione sismica sul patrimonio edilizio. “Inizia finalmente una stagione di prevenzione con il Progetto Casa Italia che, con il presidente Renzi e il presidente Gentiloni, abbiamo voluto fortemente. Abbiamo voluto fare il nostro paese piu’ sicuro”, afferma il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio. “Per gli italiani la casa e’ un bene primario, ma piu’ importante della casa e’ la sicurezza delle persone. Dobbiamo attrezzarci a costruire le nostre case sempre piu’ sicure e piu’ in grado di sostenere eventi sismici. Per questo – conclude – mi aspetto davvero che questo progetto possa decollare. Dobbiamo evitare di piangere ancora morti e di pensare a delle ricostruzioni che impegnano anni e anni”.