Terremoto Amatrice: incontro pubblico su ricostruzione territorio

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La prima fase dell’emergenza e’ terminata, e le strutture di emergenza sono andate via. Ma l’emergenza, nei luoghi colpiti dal Terremoto del 24 agosto prima, e dai successivi fenomeni sismici di fine ottobre poi, continua. E la ricostruzione, che avrebbe dovuto prendere il posto dell’emergenza, tarda ad arrivare. Ed e’ proprio al processo di ricostruzione che l’associazione Aips di Sant’Angelo, una delle frazioni di Amatrice distrutte dal Terremoto del 24 agosto, vuole dare il proprio contributo, con il supporto dei tanti tecnici, professionisti, specialisti, architetti, geologi, ingegneri intervenuti quest’oggi nell’incontro pubblico tenuto nella sala del cinema Sacher di Trastevere, a Roma. Un incontro pubblico e aperto, in cui i residenti di uno dei tanti paesi dei Monti della Laga che e’ stato spazzato via dal sisma, si sono confrontati con il mondo dei professionisti e delle associazioni, per elaborare un piano di idee e di proposte sulla ricostruzione del territorio straziato dal sisma. Una ricostruzione che, hanno puntualizzato molti dei tecnici intervenuti al dibattito, non puo’ non tener conto di quanto e’ accaduto, e che quindi deve per forza di cose superare schemi e meccanismi edilizi e urbanistici anch’essi spazzati via assieme alla stragrande maggioranza dei paesi dell’Amatriciano. L’idea, condivisa dalla sala, e’ quella di “ricostruire con una visione urbanistica e architettonica fondata sulla storia dei luoghi, ma anche proiettata verso un’architettura di comunita’ che accoglie le nuove generazioni, e che supera il limite dell’autoreferenzialita’ degli ambiti professionali”. “Insieme alla cultura, alla scienza, alla tecnica, e alle amministrazioni – dicono i residenti di Sant’Angelo – vogliamo noi stessi essere protagonisti e interpreti della ricostruzione”.

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