Situazione drammatica nelle campagne abruzzesi dove ad essere colpita è stata soprattutto l’attività di allevamento che ora rischia concretamente di scomparire portandosi dietro un patrimonio inestimabile di tradizioni e di eccellenze, dal pecorino di Farindola alla mortadella di Campotosto fino ai salumi teramani che, una volta estinte, sarebbero irrecuperabili. E’ quanto afferma la Coldiretti alla vigilia della mobilitazione di agricoltori e allevatori colpiti dal terremoto e dal maltempo in Abruzzo prevista per domani lunedì 13 febbraio dalle ore 9,00 in Via Madonna delle Grazie in Localita’ Basciano in provincia di Teramo nell’ azienda agricola San Vincenzo (Salumieri di Castel Castagna) dove sono morti migliaia di animali, crollate numerose stalle e danneggiato lo stabilimento di produzione dei salumi tipici. L’obiettivo, dice, “è fare luce su una emergenza drammatica nelle campagne, illustrare direttamente le difficoltà che stanno vivendo e coordinare le necessarie attività per far riprendere il lavoro nei campi e nelle stalle“. I casi concreti di difficoltà saranno raccontati dai numerosi allevatori e agricoltori che porteranno le specialità locali salvate dal terremoto che sono ora a rischio e con loro la storia e il futuro di una regione che ha nell’agroalimentare una forza trainante dell’economia di estinzione. Alle ore 12 sempre di lunedì l’unità di crisi della Coldiretti sarà in Contrada Nortoli a Penne in provincia di Pescara nell’ Azienda agricola D’Angelo Gianluca con la stalla crollata e danni causati dalla neve in abbinamento al sisma per incontrare gli allevatori pescaresi e chietini.
Terremoto, Coldiretti: SOS degli allevatori, mobilitazione in Abruzzo
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