“Nelle ordinanze di sgombero e demolizione finora emanate ad Amatrice, e nelle procedure effettivamente attuate, non è stato rispettato lo stato di ‘proprietari delle macerie’ di quelli che ancora sono i proprietari degli immobili”. Lo dice in una nota il Comitato civico “3e36” di Amatrice, nato subito dopo il Terremoto del 24 agosto. “Secondo la normativa vigente, non costituiscono in ogni caso rifiuto i resti dei beni di interesse architettonico, artistico e storico, dei beni ed effetti di valore anche simbolico – proseguono dal comitato – basta sgomberi senza preavviso. Basta demolizioni senza i proprietari. Le demolizioni e la rimozione dei resti degli edifici crollati costituiscono una fase imprescindibile e urgente del processo di ricostruzione, ma devono procedere, come prevede la legge, in modo da non danneggiare, disperdere o distruggere componenti con significativo valore intrinseco. Il Comitato Civico 3e36 chiede il rispetto del diritto al recupero: lasciateci segnalare dove sono gli elementi di pregio degli immobili prima che una ruspa finisca di distruggerli. Fateci presenziare alla demolizione di quel che resta delle nostre case. Fateci accedere ai siti di stoccaggio a tentare di riprenderci i nostri ‘sassi’. In quelle macerie c’e’ la storia e l’identita’ di un popolo”.