Terremoto: ecco come funziona il fondo di solidarietà dell’Unione Europea

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Il fondo di solidarietà dell’Unione europea è stato creato nel 2002 per sostenere i Paesi che hanno subito disastri naturali importanti. Da allora è stato utilizzato per 72 diverse calamità (dalle inondazioni agli incendi, dalla siccità alle tempeste e ai terremoti) in 24 Paesi dell’Unione, per un ammontare complessivo di 3,8 miliardi. L’Italia è stato il principale beneficiario di tali aiuti, con oltre un terzo del totale (1,3 miliardi) in quanto ha già ricevuto sostegno finanziario per tre terremoti (Molise ottobre 2002, Abruzzo aprile 2009 ed Emilia Romagna maggio 2012).

terremoto italia foto shockQuando un Paese è colpito da un disastro, può presentare alla Commissione una domanda entro 12 settimane, con la valutazione dei danni subiti e dei costi affrontati. I danni totali diretti devono superare i 3 miliardi o lo 0,6% del reddito nazionale lordo (GNI). Se il disastro è di dimensioni piu’ piccole, di carattere regionale, allora il danno deve superare l’1,5% del Pil regionale. Per le regioni remote e’ sufficiente una soglia dell’1%. Le istituzioni europee esaminano la richiesta e, se ottiene il via libera, il finanziamento e’ erogato in una sola tranche; non si tratta quindi di uno strumento di risposta rapida per far fronte all’emergenza, ma di un modo per compensare parzialmente i dati subiti, secondo le stime fornite dal paese. Il fondo può erogare complessivamente un massimo di 500 milioni l’anno.

Per il Terremoto del 2016, l’Italia ha già ottenuto lo scorso 30 novembre un primo finanziamento di 30 milioni di euro, il massimo dell’anticipo previsto. In quella occasione, la Commissione ha proposto di “finanziare completamente le operazioni di ricostruzione con i programmi di fondi strutturali“, eccezionalmente al 100% invece che in cofinanziamento con i fondi nazionali. Infine, i fondi extra a disposizione della politica di coesione, pari a 1,6 miliardi, dovuti al riesame delle dotazioni per tenere conto degli effetti della crisi, dovrebbero essere in parte destinati a coprire i danni del Terremoto, come aveva annunciato l’esecutivo il 30 novembre. Inoltre la Commissione ha fornito subito dopo le scosse di agosto e di ottobre le mappe satellitari necessarie a valutare i danni e le esigenze di soccorso immediato: solo in ottobre, le mappe fornite dai servizi satellitari europei Copernicus sono state una trentina. La scorsa settimana durante la sua visita nelle zone colpite dal Terremoto nel centro Italia, la commissaria per le politiche regionali, Corina Cretu, aveva detto di attendere le stime di tutti i danni prodotti dal sisma per sbloccare il fondo di solidarietà. Cretu aveva anche ricordato che i fondi che complessivamente spettano all’Italia nell’ambito della politica di coesione Ue ammontano per il periodo in corso (2014-2020) a 1,2 miliardi, di cui almeno 200 milioni da destinare alle regioni colpite dal Terremoto.

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