”Dopo la fase delle lacrime per la perdita di più di 50 persone è necessario andare avanti, cercando di far tornare la gente che è stata costretta ad abbandonare il paese. C’eravamo quasi riusciti ma dopo le scosse del 26 e 30 ottobre abbiamo dovuto ricominciare tutto da capo. La Regione deve accelerare i tempi per le opere di urbanizzazione”. Questo l’appello che, il sindaco di Arquata del Tronto Aleandro Petrucci, interpellato dall’Adnkronos, fa alla Regione Marche. “Per ora non è stata costruita neanche una ‘casetta’ – racconta – purtroppo il paese e tutti i suoi borghi sono inaccessibili, ci sono ben 15 zone ‘rosse’ per cui sono stato costretto a fare un ordinanza di sgombero. Quasi tutti gli abitanti del paese si trovano a San Benedetto del Tronto e anche la scuola, dove ho affittato dei locali per permettere ai nostri alunni di studiare”. “Siamo molto in ritardo -tiene a precisare- per ora è stata urbanizzata solo un’area e tra poco dovrebbero iniziare i lavori per la costruzione di alcune ‘casette’ ma servono almeno altri 6 ‘villaggetti’ e per ora abbiamo 2 aree sospese e le altre ancora da individuare. Un alto grosso problema -sottolinea- è che tutti i miei borghi sono pieni di macerie, 7 mila tonnellate sono state portate a Roma ma è necessario individuare al più presto un sito più vicino perché qui è tutto bloccato ed è impossibile entrare nei paesetti. Tutta la zona è inaccessibile e presidiata dall’esercito, bisogna fare presto”.
Terremoto: il sindaco di Arquata, la Regione acceleri i tempi di urbanizzazione
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