“All’inizio dell’anno si registravano nel Lazio solo otto interventi di messa in sicurezza dei beni culturali, contro i 90 delle Marche, i 24 dell’Umbria e i 15 dell’Abruzzo. Evidentemente c’è qualcosa che non funziona. Nel migliore dei casi una sorta di miopia”. E’ quello che afferma dalle colonne di Avvenire il Vescovo di Rieti, Mons. Domenico Pompili. “Io sono sempre rimasto silente e rispettoso – aggiunge Pompili – ma non è quello che ci saremmo aspettati”. Riguardo l’ulteriore crollo nella chiesa di Sant’Agostino, avvenuto con le scosse del 18 gennaio scorso, Pompili aggiunge che “che nella parete che è venuta giù c’erano due bellissimi affreschi medievali. Ora ci dicono che tutto sarà rifatto. Ma con che costi?”. “Dopo la scossa del 30 ottobre – aggiunge il Vescovo di Rieti – la basilica di San Benedetto a Norcia è stata puntellata a dovere, cercando di salvare il salvabile. Le nostre chiese, e non parlo solo di Amatrice e Accumoli ma anche di Borbona, Posta, Cittareale, Borgo Velino, Leonessa, dal 24 agosto sono esposte alle scosse senza particolari protezioni. Ci saranno senz’altro delle ragioni, ma a parità di normative si e’ agito in modo diverso”.
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Terremoto, il vescovo di Rieti: “Ritardi nella messa in sicurezza delle Chiese”
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