Siamo in Toscana, a Leccio, comune di Reggello. E’qui che sorge il Castello di Sammezzano, con il suo spettacolare parco… luoghi di notevole valore storico-architettonico e ambientale. L’edificio ha assunto la sua forma atuale grazie all’opera di Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona, influenzato dall’Orientalismo, che lo trasformò in un periodo compreso tra il 1843 e il 1889. A colpo d’occhio, il Castello di Sammezzano sembra una moschea, un edificio moresco, spagnolo o maghrebino, con le sue decorazioni geometriche, gli arabeschi, i colori sgargianti, catapultando lo spettatore in un Castello da Mille e una notte.
Numerosissime sono le sale, completamente diverse l’una dall’altra. Tra le più suggestive: la Sala di Pavoni, in stile moghul, con decorazioni a ventaglio che evocano la coda di un pavone, uccello nazionale indiano; la Sala degli Specchi, la Sala Bianca degli Amanti, la Sala dei Gigli, quella delle Stelle, la Galleria delle Stalattiti. La storia del luogo è assai più antica, risalente all’epoca romana, mentre lo storico Davidsohn, nella sua “storia di Firenze”, afferma che ci sarebbe passato lo stesso Carlo Magno nel 780 di ritorno da Roma, dove aveva fatto battezzare il figlio dal papa. Nel parco vi è una grande quantità di piante arboree esotiche (sequoie) e alte resinose americane, un ponte, una grotta artificiale con statua di Venere, cascate, fontane che costituiscono un patrimonio botanico di inestimabile valore.
