Per molti anni il pap test è stato ritenuto il metodo migliore per lo screening del cancro del collo dell’utero. Tuttavia molti esperti chiedono, in un numero speciale della rivista Preventive Medicine, un cambiamento nelle procedure e nei protocolli, sostenendo che il test del papilloma virus umano (hpv) sia più efficace per rilevare per tale tipo di tumore. Alla base di questa volontà di cambiamento c’è il fatto che molti studi hanno dimostrato che due tipi di papilloma virus sono responsabili del 70% di tutti i casi del cancro del collo dell’utero. Come riconoscono gli stessi esperti si tratta di un cambiamento difficile da realizzare in molte parti del mondo per via delle risorse disponibili o le diverse priorità di salute pubblica.
”Il pap test è stato il cuore della tecnologia nella medicina e sanità pubblica, almeno fin quando è diventato chiaro che fare il test per l’hpv può migliorare l’efficienza dello screening per questo tipo di tumore”, scrive Gayle A. Shinder, vicedirettrice della rivista, su cui sono pubblicati diversi studi a sostegno della transizione dal pap test all’hpv test. Tra gli esperti c’è sempre più consenso sul fatto che il test dell’hpv, aggiunge Mark Schiffman, del National Cancer Institute, ”sia teoricamente il test di screening primario ottimale, anche se un’implementazione completa è ancora lontana dall’essere realizzata. Visto che nel mondo sono applicate diverse strategie, la speranza è che vengano tradotte e rappresentino la conclusione condivisa di conoscenze scientifiche ormai assodate”.