Tumori: in UE è allarme gap uomo-donna, calo di mortalità doppio per lui

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Il cancro in Europa fa meno paura, con 4 milioni di morti evitati in 30 anni. Ma il gap di genere si allarga e oggi il calo delle vittime è oltre 2 volte più lento fra le donne: nel 2017, rispetto al 2012, i tassi di mortalità per tumore negli uomini si ridurranno dell’8,2% a 131,8 decessi ogni 100 mila residenti, mentre per le femmine la diminuzione sarà del 3,6% a 84,5/100 mila. Se anche quest’anno in Ue i decessi maschili continueranno a superare quelli femminili (sono attese 761.900 morti per cancro negli uomini e 611.600 nelle donne, per un totale di 1 milione 373.500 con un aumento del 3% rispetto al 2012), tra le donne il calo di mortalità viene frenato da stili di vita poco virtuosi. Curve valide anche per l’Italia, dove nel 2017 si prevedono 183.900 decessi (101.500 negli uomini e 82.400 nelle donne), +3% sul 2012.

TUMORE POLMONE 2“Il fatto che le diminuzioni dei tassi di mortalità siano minori nelle donne rispetto agli uomini essenzialmente riflette i diversi andamenti di mortalità del tumore del polmone e dei tumori correlati al fumo fra i due sessi”, spiega Carlo La Vecchia, epidemiologo dell’università degli Studi di Milano, alla guida di un gruppo internazionale che firma uno studio sugli ‘Annals of Oncology’. Il lavoro, sostenuto dall’Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro) e giunto alla settima edizione, esamina i tassi di mortalità oncologica nei 28 Stati membri dell’Unione europea sia complessivamente sia nei 6 principali Paesi (Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna e Regno Unito), per tutti i tumori e singolarmente per stomaco, intestino, pancreas, polmone, prostata, seno, utero (cervice compresa) e leucemie, negli uomini e nelle donne. La conclusione generale è che nel 2017 “i tassi di mortalità per tutti i tumori selezionati diminuiranno, con l’eccezione del cancro al pancreas e del cancro al polmone nelle donne”.

Il fatto che, nonostante tassi di mortalità in calo, il numero assoluto dei decessi continua ad aumentare “dipende dall’invecchiamento della popolazione – precisa La Vecchia all’AdnKronos Salute – Nonostante il rischio di morire di tumore stia diminuendo, avendo molti più anziani la cifra assoluta dei decessi aumenta. Ciò significa che se da un lato il nostro rischio individuale si riduce, il numero assoluto dei malati e dei morti non cala ancora, quindi resta alto il carico a livello di salute pubblica e di impatto sulle strutture sanitarie”. Il fenomeno allarmante rilevato dallo studio, dunque, è che “i tassi di mortalità per tumore nell’Ue per il 2017 diminuiranno più velocemente negli uomini rispetto alle donne”.

A pilotare il trend è il cancro al polmone, il killer più spietato per il quale si attende un triste sorpasso. Fra i giovani (25-44 anni) quest’anno ucciderà più femmine che maschi: 1.022 donne contro 916 uomini, di cui 138 e 84 in Italia. “Il tasso di mortalità per cancro ai polmoni è più alto nelle donne di età compresa tra i 25 e i 44 anni che negli uomini: 1,4 per 100 mila rispetto all’1,2/mila. La differenza non è significativa – osserva Eva Negri, autrice dello studio – ma riflette le abitudini legate al fumo, che negli ultimi decenni sono simili nelle generazioni più giovani dei 2 sessi, e conferma che il fumo è altrettanto dannoso per le donne quanto lo è per gli uomini”.

“I tassi di mortalità per cancro al polmone nelle donne sono in continua crescita rispetto al 2012 – avverte La Vecchia – Per quest’anno abbiamo predetto un aumento di circa il 5% a 14,5 per 100 mila donne; al contrario, negli uomini il tasso di mortalità diminuirà dell’11% a 33/100 mila”. Nel 2017 nell’Ue a 28 si prevedono in tutto 275.700 morti per tumore del polmone, pari al 20% del totale decessi per cancro (uno su 5). E benché le vittime attese siano ancora più maschi che femmine (circa 183.400 contro 92.300), rispetto al 2012 i decessi fra gli uomini risultano inferiori (5 anni fa le morti maschili erano state circa 185.600), mentre sono maggiori fra le donne (erano 82 mila circa). In Italia lo stesso: 33.700 morti per cancro al polmone attese nel 2017 (23.900 uomini e 9.800 donne), rispetto alle 33.538 registrate nel 2012 (24.885 uomini e 8.653 donne). Quanto al cancro del pancreas, nel 2017 si prevedono 76.100 decessi negli uomini (10,3 per 100 mila) e 43.800 donne (5,6/100 mila), 119.900 complessivamente. Mentre negli uomini il tasso di mortalità risulta stabile, nelle donne si prevede un aumento del 3,5%. In Italia le morti attese sono 11.600, 5.700 negli uomini e 5.900 nelle donne.

“Vi sono stati pochi progressi nella diagnosi, nel trattamento e nella prevenzione del tumore del pancreas e ora è la quarta causa di morte in entrambi i sessi – commenta l’epidemiologo – Anche se il tabacco è il principale fattore di rischio per il tumore del pancreas, provoca solo il 15-20% dei tumori pancreatici. L’aumento della prevalenza di sovrappeso, obesità e diabete, soprattutto nel Nord Europa, può influenzare negativamente i tassi di mortalità” per la neoplasia. “Occorre fare di più per affrontare questo problema”.

Dallo studio emerge anche che, “a partire dal 1988, in Europa sono state evitate più di 4 milioni di morti per cancro. I progressi nella prevenzione, nella diagnosi e nel trattamento dei tumori (come la riduzione del fumo nei maschi e i miglioramenti nella dieta; lo screening per il tumore del colon-retto, del seno e del collo dell’utero; farmaci nuovi e più mirati; un migliore uso della chirurgia e della radioterapia) fanno sì che i decessi siano diminuiti”. Puntualizza La Vecchia: “Solo considerando il 2017, abbiamo previsto che 253.915 morti saranno evitate negli uomini e 107.780 nelle donne a causa della diminuzione dei tassi di mortalità dal 1988”. Sul fronte femminile, la buona notizia è che in Ue i tassi di mortalità per il tumore al seno continuano a diminuire: per il 2017 si prevedono circa 92 mila decessi (14 per 100 mila) per carcinoma mammario (12.400 in Italia), che si posiziona così al secondo posto per tasso di mortalità nelle donne dopo il tumore del polmone. I tassi di mortalità per cancro del colon-retto sono previsti in calo in entrambi i sessi (16,1 per 100 mila negli uomini e 9,3/100 mila nelle donne), che corrispondono a 97.100 morti maschili e 78.600 femminili, pari a circa il 13% del totale decessi per tumore. Nella Penisola si attendono quest’anno 23.100 morti (12.600 negli uomini e 10.500 nelle donne).

“Il fatto che siamo riusciti a evitare oltre 4 milioni di decessi per cancro negli ultimi 30 anni – conclude La Vecchia – dimostra l’efficacia delle strategie per prevenire, diagnosticare e meglio trattare i tumori. Oltre a contenere l’uso del tabacco, ridurre quello dell’alcol ed evitare il sovrappeso, occorre ottimizzare lo screening dei tumori del colon-retto, lo screening e la terapia del tumore della mammella, e la terapia delle leucemie e degli altri tumori curabili”.

“Ciò deve avvenire in tutta Europa, perché vi è ancora troppa variabilità nei tassi di mortalità tra i Paesi, in particolare tra Europa orientale e occidentale”. Il co-autore Matteo Malvezzi, titolare di un progetto ‘Sir 2014’ erogato dal Miur, fa notare che “il persistente aumento previsto per i tassi di mortalità dei tumori del polmone e del pancreas nelle donne conferma la necessità di un efficace controllo del tabagismo nelle europee, al fine di raggiungere come per gli uomini un livellamento e un conseguente calo dei tassi di mortalità per i tumori femminili correlati al tabacco”.

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