“L’uccisione del lupo ‘Claudio’ nelle Marche dimostra come ormai i bracconieri siano senza freni ma rappresenta una perdita enorme sia per la specie che per la scienza. Quello, ucciso, infatti, è un esemplare che, dopo essere stato vittima di un incidente in provincia di Teramo, era stato curato e dotato di radiocollare nell’ambito del Progetto Life MircoLupo per ridurre il randagismo canino che vede la partecipazione del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga: tramite il radiocollare il lupo è stato seguito per mesi fornendo importanti informazioni sulle sue abitudini, sui suoi spostamenti, sulle sue interazioni con il branco“. Lo denuncia in una nota il Wwf. Il Wwf chiede che “i responsabili di questo crimine di natura siano individuati al più presto e puniti. Purtroppo i precedenti non fanno ben sperare. Gli atti di bracconaggio restano, purtroppo, nella stragrande maggioranza dei casi, impuniti e anche quando vengono individuati i colpevoli le pene sono ridicole. Per questa ragione il Wwf ha predisposto una proposta di legge per l’inasprimento delle pene a tutela della fauna selvatica protetta: proposta che è diventato il disegno di legge n. 1.812 che, però, giace ancora in qualche cassetto della Camera dei Deputati. Non è la prima volta che lupi dotati di radiocollare vengono uccisi illegalmente, nel mese di novembre 2014 su 9 lupi radiocollarati nel Parco Nazionale della Maiella, 5 sono stati vittime di lacci o veleno e 2 investiti“. “La percentuale di lupi colpiti dal bracconaggio, sarebbe quindi del 55%; se si considerano quelli morti per cause antropiche la percentuale sale al 77%. Mentre nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini dal 2013 al 2016 su 3 lupi dotati di radiocollare satellitare 2 sono stati rinvenuti morti per bracconaggio dopo pochi mesi dall’avvio del monitoraggio, con percentuali della mortalità per cause antropiche simili a quelle della Maiella. I dati del monitoraggio svolto nei Sibillini, nell’area dove è stato rinvenuto anche questo ultimo esemplare ucciso, indicano nel 2016 un numero di lupi nel territorio dell’area protetta compreso tra 35 e 43. La mortalità per cause antropiche è piuttosto alta: tra il 2013 e il 2016, sono stati ritrovati 12 lupi morti, di cui 3 per avvelenamento, 5 investiti da autoveicoli, 2 per bracconaggio, 1 per rogna e 1 per cause ignote. E in questi due esempi siamo all’interno di aree naturali protette che dovrebbero garantire agli animali protezione e sicurezza“. “Anche per questo è necessario stralciare qualsiasi ipotesi di abbattimento legale dei lupi dal Piano di gestione presentato dal Ministero dell’Ambiente. I tantissimi cittadini italiani che hanno aderito alla campagna #soslupo del Wwf Italia hanno chiesto di tutelare il lupo e non certo di consentirne gli abbattimenti legali. Ogni anno in Italia si stima muoiano circa 300 lupi per arma da fuoco, trappole, bocconi avvelenati e incidenti stradali, ma il numero è probabilmente sottostimato perché sfuggono tutti i lupi uccisi illegalmente nell’omertà generale“.
Wwf: ancora un lupo ucciso nelle Marche, bracconieri senza freni
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