Il 22 marzo del 1959 si verificava in Val di Zoldo, nella provincia di Belluno, un’anticipazione di quello che sarebbe accaduto poco più di 4 anni dopo al Vajont. Presso il Lago di Pontesei, un piccolo bacino artificiale, una grossa frana con un volume di circa 3 milioni di metri cubi precipitò dalle falde del monte Castellin e dello Spiz, colmando parzialmente l’invaso. La frana, cadendo nel lago, sollevò una grande ondata di acqua che travolse Arcangelo Tiziani, un operaio che lavorava sulla diga, il cui corpo non è mai stato ritrovato.
L’incidente al Lago di Pontesei fu una drammatica anticipazione del disastro del Vajont, che sarebbe avvenuto a poca distanza il 9 ottobre 1963. In quel caso la frana, una enorme paleo-frana individuata dal geologo Edoardo Semenza, rimasto inascoltato, ebbe un volume enormemente più grande (oltre 230 milioni di metri cubi), e causò una ondata gigantesca che uccise oltre duemila persone nella Valle del Piave.