Accadde oggi: il 28 marzo del 1997 il naufragio della Katër i Radës nel Canale d’Otranto

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Il 28 marzo del 1997 avveniva nel Mediterraneo, a pochi chilometri dalle coste italiane, uno dei naufragi più drammatici degli ultimi decenni. La Katër i Radës, una motovedetta albanese carica di persone in fuga dall’Albania, veniva speronata nel Canale d’Otranto dalla corvetta Sibilla, della Marina Militare Italiana, che tentava di contrastarne lo sbarco sulle coste italiane. Lo speronamento causò l’affondamento della nave e la morte di almeno 84 persone, anche se quelle censite saranno 108.

Secondo i processi che sono seguiti la colpa del naufragio va divisa fra i comandanti delle due imbarcazioni: quello della nave albanese avrebbe compiuto delle manovre azzardate, mentre quella italiana cercava energicamente di sbarrarne il passo.

Il relitto della nave è stato recuperato dai fondali marini ed è diventato monumento memoriale detto ‘L’Approdo. Opera all’Umanità Migrante’, realizzato dall’artista greco Costas Varotsos. Il monumento si trova ad Otranto. Quello del 1997 è stato solo uno dei primi naufragi dell’emigrazione nel Mediterraneo, diventato poi una costanza negli anni a seguire. Sono decine di migliaia le persone morte negli ultimi vent’anni in seguito a naufragi nel Mar Mediterraneo, nel tentativo di raggiungere i paesi dell’Europa più ricchi e stabili.

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