Addio al chimico ungherese George Andrew Olah, invento l'”acido magico”

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Il chimico ungherese naturalizzato statunitense George Andrew Olah, Premio Nobel per la chimica 1994 per l’invenzione dell'”acido magico“, è morto mercoledì scorso a Los Angeles all’età di 89 anni. L’annuncio della scomparsa è stato dato dall’University of Southern California, dove Olah ha diretto il Loker Hydrocarbon Research Institute, di cui è stato fondatore. Olah ha ottenuto il Premio Nobel per le sue ricerche sui carbocationi, per le quali si è avvalso dell’uso del cosiddetto “acido magico“, un superacido di sua invenzione ottenuto miscelando pentafluoruro di antimonio con acido fluorosulfonico. Nel 2005 gli fu riconosciuta la medaglia Priestley, la maggiore onorificenza della American Chemical Society. Dal 1982 era socio straniero dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Il professore emerito dell’Università della California del Sud a Los Angeles è noto per importanti ricerche in vari campi della chimica organica (meccanismi di reazione, reazioni tipo Friedel-Crafts, composti organici del fluoro e del fosforo, agenti alchilanti biologici, chimica degli idrocarburi). Le sue ricerche sui meccanismi delle reazioni organiche sono state rivolte allo studio degli intermedi di reazione e, in particolare, dei carbocationi.

Nato a Budapest il 22 maggio 1927, Olah si laureò nella città natale nel 1949 e agli inizi della carriera accademica ottenne un dottorato di ricerca all’Università tecnica di Budapest. Responsabile del dipartimento di chimica organica e direttore associato dell’Istituto centrale di ricerca dell’Accademia delle scienze ungherese, Olah espatriò nel 1956 durante la repressione sovietica dopo la rivolta d’autunnno. Trasferitosi negli Usa, dopo aver svolto attività di ricerca per alcune industrie chimiche in Canada e negli Stati Uniti, è stato professore alla Case Western Reserve University di Cleveland nell’Ohio (1965-77) e successivamente (dal 1977) all’università della California del Sud a Los Angeles. Prima delle sue ricerche, i carbocationi erano stati solo postulati, in quanto troppo labili per essere osservati direttamente. Olah è partito dal fatto che i carbocationi sono acidi di Lewis fortissimi e utilizzò alcuni superacidi inorganici (come il pentafluoruro d’antimonio in soluzione acquosa) in grado di competere con essi in un equilibrio acido-base. In tal modo, è riuscito a ottenere alcuni sali organici stabili e facilmente osservabili (tramite tecnica Nmr) in cui la parte cationica è costituita dal carbocatione. Questi lavori hanno avuto anche notevoli applicazioni tecnologiche in quanto la stabilizzazione degli intermedi di reazione ha permesso di migliorare il controllo di reazioni industrialmente importanti come, per esempio, la sintesi delle benzine a elevato numero di ottano.

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