Antibiotici: l’Italia al terzo posto per investimenti Ue

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“Siamo al terzo posto per investimenti europei: più di tre milioni gli euro finanziati, con specificità sull’antibiotico resistenza. La Germania, tuttavia, ne impiega sette. A livello nazionale, invece, non c’è confronto investiamo troppo poco”: lo ha detto la ricercatrice italiana Evelina Tacconelli, da anni a Tubinga, Germania. La cronaca recente ci insegna che le malattie infettive possono comportare una serie di epidemie a livello virale che non possono essere previste. Parliamo, ad esempio, di ebola e zika. Queste, in realtà, sono la punta di un iceberg ben più grave: il problema dell’antibiotico-resistenza ha una portata e una gravità enorme.

Ogni anno si contano 25mila decessi per tale resistenza agli antibiotici. Se n’è parlato a Milano nella seconda giornata del 6° Congresso Internazionale AMIT, Argomenti di Malattie Infettive e Tropicali, organizzato e presieduto dal Prof. Marco Tinelli, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive e Tropicali – Azienda Ospedaliera di Lodi, nonché Segretario Nazionale SIMIT, Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali. Nella due giorni di approfondimento su batteri, patologie e nuovi rimedi, oltre trecento gli specialisti provenienti da tutta Italia e dall’estero, con le relazioni di personalità e scienziati di livello internazionale da Usa, Svizzera, Germania. “Occorre – spiega Evelina Tacconelli, Professoressa di Malattie Infettive residente in Germania, uno dei nostri migliori cervelli all’estero – un grosso impegno a livello politico, economico e di ricerca per la produzione di nuovi antibiotici. Così da ridurre la mortalità dei pazienti con questo tipo di infezioni e avere delle opportunità di previsione e prevenzione delle prossime epidemie. Ma serve anche investire sulla formazione degli specialisti”.

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