Un viaggio in 3D alla scoperta della grande esperienza del Grand Tour grazie a fotografie stereoscopiche dell’Ottocento che danno, oggi come allora, la sensazione di rivivere quei luoghi e quelle atmosfere. E’ la mostra “Il Grand Tour e le origini del 3D”, che da sabato 1 aprile al 1 novembre, sarà ospitata ad Arezzo nella Basilica di San Francesco e nel Museo Archeologico Nazionale. La mostra racconterà lo straordinario viaggio che era il Grand Tour attraverso una tecnica fotografica inventata a metà dell’800, le steroscopie, la prima versione dell’effetto 3D sulle immagini. L’esposizione sarà un viaggio nel tempo, tra il 1850 e il 1910, e nello spazio, attraverso l’Europa e il Mediterraneo, dai fiordi norvegesi alle piramidi dell’Antico Egitto, alla scoperta di un mondo che non esiste più, dove Istanbul si chiamava Costantinopoli e a Roma si poteva assistere alle esecuzioni capitali con ghigliottina. Nella Basilica di San Francesco sarà possibile visitare l’esposizione di 300 fotografie originali, una sezione dedicata ad Arezzo, le attrezzature originali per riprodurre e per vedere le immagini in 3D. La mostra sarà arricchita da un cortometraggio in 3D: realizzato utilizzando le stereoscopie originali esposte in mostra e da animazioni, effetti speciali che condurranno il visitatore in un vero e proprio viaggio nel tempo attraverso l’Europa, il Nord Africa e il Medio Oriente. Il Museo Archeologico Nazionale ospiterà la sezione della mostra dedicata alle grandi scoperte archeologiche: Pompei, Ercolano, Pozzuoli ma anche gli scavi che hanno riportato alla luce l’Anfiteatro Romano di Arezzo. La mostra, promossa dalla direzione del Polo Museale della Toscana e patrocinata dal Comune di Arezzo e dalla Regione Toscana, è curata dal professore Alberto Manodori Sagredo, organizzata da Munus in collaborazione con il Fotoclub La Chimera di Arezzo, la Link Campus University di Roma.
Arezzo: le meraviglie del Grand Tour mai viste in 3D
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