Astronomia: addio Mimas, l’ultimo incontro ravvicinato di Cassini con la luna di Saturno

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E’ stato scoperto nel 1789 da William Herschel, è il più interno dei satelliti naturali di Saturno e il suo look, caratterizzato dalla presenza del grande cratere battezzato Herschel in onore dello scopritore, richiama alla memoria la ‘Morte Nera’, la temibile arma di distruzione che incombe sinistra nel primo, storico film della saga di Star Wars.

Si tratta di Mimas, la settima luna – per grandezza – del vasto entourage di Saturno, che poco meno di due mesi fa ha ricevuto l’ultima visita, e quindi l’ultima ‘seduta fotografica’ in primo piano, da parte della sonda Cassini.

Il rendez-vous è avvenuto lo scorso 30 gennaio ad una distanza di circa 41mila chilometri ed ha consentito di realizzare un set di immagini ad alta risoluzione mai scattate prima d’ora alla luna. Gli ‘appuntamenti’ tra Cassini e Mimas – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – sono stati complessivamente molto rari nel corso della missione: la sonda infatti ha compiuto solo sette fly-by a distanze inferiori a 50mila chilometri.

L’immagine in alto è stata realizzata con un ‘mosaico’ delle foto scattate dalla NAC (Narrow Angle Camera) di Cassini durante l’ultimo incontro. Il ritratto mette particolarmente in rilievo la superficie di Mimas, costellata da innumerevoli crateri.

Anche un altro recente scatto di questa luna, realizzato dal medesimo strumento della sonda il 19 novembre 2016, è centrato sull’aspetto ‘tormentato’ del corpo celeste ed evidenzia Herschel, il cratere da impatto più grande che misura 140 chilometri di diametro.

Cassini ha quindi ‘salutato’ Mimas, ma potrà comunque continuare a monitorarlo da lontano. Infatti, le prossime osservazioni che la sonda dedicherà a questo satellite naturale saranno tutte a distanze maggiori anche più di due volte rispetto a quella dell’ultimo fly-by.

Il lungo ‘soggiorno’ di Cassini nel cosmo – quasi vent’anni, di cui circa 13 spesi nell’orbita di Saturno – sta per volgere al termine: il prossimo 15 settembre, infatti, la sonda NASA-ESA-ASI sarà protagonista del ‘Grand Finale’, vale a dire il tuffo conclusivo nell’atmosfera del pianeta.

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