Astronomia: osservate da Cassini le sabbie elettriche di Titano

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I grani che rivestono la superficie di Titano sono carichi di elettricità. Lo ha scoperto Cassini e i risultati dello studio, condotto dal Georgia Institute of Technology, sono stati pubblicati sulla rivista Nature Geoscience.

La sonda – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – ha osservato che, quando il vento soffia a grande velocità, i grani di sabbia non composta da silicati iniziano a muoversi verso l’alto, scontrandosi e raggruppandosi in modo diverso rispetto alla sabbia sulla Terra. I grani rimangono così incollati gli uni agli altri e talvolta si uniscono a sostanze a base di idrocarburi.

I risultati dello studio contribuiscono alla spiegazione di un insolito fenomeno: i venti dominanti su Titano soffiano da est a ovest, ma le dune di sabbia che ricoprono la superficie della luna sembrano essersi formate nella direzione opposta.

“Queste forze elettrostatiche aumentano le soglie di attrito – ha commentato Josh Mendez Harper, autore dello studio – e la loro azione rende i grani di sabbia così collosi che solo i venti forti riescono a spostarli: quelli che soffiano da est a ovest non sono sufficientemente potenti da modellare le dune”.

Per verificare il flusso delle particelle in condizioni simili a quelle di Titano, i ricercatori hanno inserito grani di naftalene e bifenile – due composti presenti sulla luna – in un piccolo cilindro sotto pressione. Successivamente il contenitore è stato fatto ruotare per 20 minuti in un ambiente composto da azoto puro (l’atmosfera di Titano è formata al 98% da azoto), per poi misurare le proprietà elettriche di ciascun grano durante la rotazione del cilindro.

Le particelle sono risultate caricate in modo ottimale e il 2-5% di loro ha mantenuto la propria posizione nel contenitore: al contrario, lo stesso esperimento effettuato con sabbia e cenere vulcanica, in condizioni simili all’ambiente terrestre, ha visto la sabbia cadere giù dal cilindro.

A livello visivo, Titano è l’oggetto del sistema solare più simile alla Terra e i dati raccolti dai numerosi fly-by di Cassini hanno rivelato la presenza di grandi laghi ai poli, fiumi e mari composti da metano ed etano, alimentati da precipitazioni generate da nuvole di idrocarburi.

“L’ambiente di Titano è influenzato da forze che tendono a non essere così rilevanti per noi sulla Terra – conclude Harper – potremo senza dubbio definirlo elettrostaticamente appiccicoso”.

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