Applicare standard piu’ severi sulla qualita’ dell’aria in Cina potrebbe evitare la morte prematura di 3 milioni di persone all’anno. E’ quanto rivela uno studio condotto dal Centro cinese per la prevenzione e il controllo delle malattie, pubblicato sulla rivista British Medical Journal. Gli esperti hanno analizzato gli effetti a breve termine delle polveri sottili (PM10) sulla mortalita’ in 38 grandi citta’ cinesi tra il 2010 e il 2013. Lo studio ha preso in esame una popolazione combinata di oltre 200 milioni di individui, e ha riportato una concentrazione media di polveri sottili di 92,9 microgrammi per metro cubico. I ricercatori spiegano di aver riscontrato un’associazione positiva tra la mortalita’ giornaliera e l’esposizione alle PM10 nell’87% delle citta’ prese a campione. L’inquinamento atmosferico, hanno scritto, sembra avere un impatto molto maggiore sulla mortalita’ dovuta a malattie cardiorespiratorie, come l’asma e la broncopneumopatia cronica ostruttiva, rispetto a decessi dovuti ad altre cause. Sempre in base allo studio, l’impatto potenziale dell’inquinamento appare piu’ grande per le donne e per le persone oltre i 60 anni. Secondo gli studiosi, far scendere le PM10 al livello fissato dall’Organizzazione mondiale della sanita’, cioe’ 20 microgrammi al metro cubico, “eviterebbe tre milioni di morti premature ogni anno“. Inoltre, concludono, “porterebbe benefici enormi in termini di salute pubblica”.