Il cambiamento climatico può ostacolare i meccanismi di autodifesa delle piante contro gli insetti predatori. E’ quanto emerge da uno studio australiano, condotto dalla Western Sydney University, secondo il quale la produzione naturale di silicio, che le rende resistenti agli insetti erbivori, può essere inibita dall’aumento dei livelli di carbonio nell’atmosfera causato dal riscaldamento globale. James Ryalls, autore dello studio, ha detto alla Xinhua che questo processo è spesso “trascurato” ma risulta fondamentale contro gli attacchi degli insetti predatori. Ryalls sostiene che mentre la ricerca in questo campo è un po’ agli inizi, le potenzialità dell’uso del silicio come forma naturale di pesticida sono immense. “E’ qualcosa che dovrebbe sicuramente trovare maggiore applicazione“, aggiunge. Nyalls avverte, però, che i livelli crescenti di CO2 causati dal riscaldamento globale sono preoccupanti e che alcuni studi hanno dimostrato che durante il Miocene, terminato 5 milioni di anni fa, il carbonio non era immediatamente disponibile e per questo i livelli di silicio aumentarono. Pertanto, secondo lo studioso, in caso di aumento dei livelli di CO2, causato dal cambiamento climatico, il silicio diminuirà determinando nelle piante la perdita della loro barriera di protezione. “Questo renderà le piante più esposte agli erbivori che se ne nutrono e avrà anche un effetto a catena sui loro predatori – continua Nyalls – Abbiamo visto questa correlazione negativa tra carbonio e silicio: se l’anidride carbonica aumenta, l’accumulo di silicio diminuisce“. Non solo, il ricercatore suggerisce che nel caso in cui le piante abbiano alte capacità di produrre silicio, questo effetto potrebbe essere anche più pronunciato.
Clima: il riscaldamento globale può ostacolare l’autodifesa delle piante dai predatori
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